Un patrimonio di inestimabile valore da salvaguardare, scongiurando la perdita degli oltre cinquantamila volumi custoditi dalla Biblioteca del Gabinetto di Lettura di Messina, fra i quali anche alcuni rarissimi reperti del 1500. È l’argomento di cui si è discusso questa mattina in Commissione Cultura dopo il grido d’allarme lanciato nelle scorse settimane dal Presidente Nicolino Passalacqua, che ha paventato il rischio di dover vendere in blocco i libri a causa dei debiti accumulati negli anni dalla struttura e di un contenzioso ultraventennale del Comune sulla titolarità dei locali.
«Lo scorso 10 novembre – spiega la capogruppo del M5s Cristina Cannistrà – ho chiesto la convocazione della Commissione per cercare di fare la massima chiarezza sul caso. Si tratta di una vicenda molto complessa, di cui si è già discusso in Aula il 24 novembre, quando è stata valutata la possibilità di individuare eventuali nuovi spazi, con l’ipotesi di trasferire tutto il corpus librario nei locali dell’Ex Artiglieria, a Bisconte, dove verrebbe realizzato un polo culturale con l’Archivio di Stato e la Società di Storia Patria».
«La questione, tuttavia, non riguarda solo la location, ma è determinata da varie procedure giuridiche che si sono susseguite negli anni e che hanno comportato un debito complessivo di circa 500mila euro», prosegue la consigliera, che fa riferimento in particolare a quanto segnalato dall’Avv. Fiorello in merito ai fatti accaduti nel 2012, quando, con l’entrata in vigore del primo Piano di Riequilibrio, non venne sospeso il contenzioso in atto, come previsto dal Tuel, a differenza di quanto avvenne poi nel 2017.
«Nel corso del confronto di stamani con l’Assessore al contenzioso Dafne Musolino, l’Avvocato Fiorillo e gli associati del gabinetto di lettura, l’esponente della Giunta De Luca, che non era al corrente della vicenda giudiziaria, ha riconosciuto la necessità di approndire la questione, garantendo l’intenzione di dare mandato agli uffici preposti per capire se il procedimento possa essere considerato nullo. Un impegno che ci rende soddisfatti e che rappresenta un tassello importante per la risoluzione del problema».
A interessarsi del caso, nei giorni scorsi, dopo un’interlocuzione con i consiglieri comunali, era sta anche la senatrice del M5s Grazia D’Angelo, autrice di un emendamento alla Legge di Bilancio che prevede lo stanziamento di 100 mila euro per gli anni 2022, 2023 e 2024 per provare a salvare l’antica istituzione culturale, fondata a Messina nel 1839 e riaperta poi nel 1860 da Giuseppe la Farina.