Questo è quanto è stato illustrato nell’ambito di due incontri di comunicazione e sensibilizzazione sviluppati con il progetto REsPoNSo (RiduzionE Pesca faNtasma in Sicilia) presso il Museo delle Acciughe, nel borgo marinaro di Aspra (Palermo).
Il progetto è incentrato sullo sviluppo e la diffusione di un piano di rimozione dal mare dei rifiuti, nell’ottica di una mitigazione del loro impatto e del ripristino della biodiversità e risorse biologiche marine, ed è finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, nell’ambito del PO FEAMP 2014/20 – MIS: 1.40.
Nel corso della mattinata gli educatori Luisa Maietta, Stefano Siracusa e Marco Gagliano di Marevivo, già partner del progetto, hanno intrattenuto gli insegnanti e i piccoli studenti dell’Istituto Ignazio Buttitta di Bagheria, spiegando i grandi problemi del mare come il marine litter e la pesca fantasma; spiegazioni arricchite anche da un laboratorio di educazione alimentare e di consumo responsabile, finalizzato a sostenere la piccola pesca e i prodotti locali.
Nel pomeriggio poi, tanti attori e portatori d’interesse del settore ittico si sono ritrovati insieme per conoscere i contenuti del progetto REsPoNSo e i risultati raggiunti a seguito delle azioni messe in campo dal partenariato in sei mesi di attività, che ha visto insieme pescatori, ricercatori e associazioni di protezione ambientale, untiti dall’unico obiettivo d’individuare soluzioni efficaci di tutela e rigenerazione delle risorse marine.
Tonnellate di rifiuti recuperati nel corso delle giornate ecologiche organizzate nelle aree dei tre COGEPA di Lampedusa/Linosa, Licata/Gela e Patti/Portorosa coinvolti nelle azioni del progetto, insieme alla Stazione Zoologica Anton Dornh, a Marevivo e WWF Italia. Con il generoso contributo di tanti subacquei e dei pescatori nel corso delle battute di pesca, numerose reti fantasma e tanti attrezzi da pesca sono stati raccolti e avviati al corretto smaltimento.
“Una stagione di complesse pulizie – dichiara il biologo Franco Andaloro – che purtroppo a causa delle incredibili quantità di rifiuti che si trovano in mare, finisce per assumere una funzione simbolica.
Il Problema è così grave che necessita di una larga convergenza d’interessi e d’intenti a livello globale.
Cambiamenti climatici e assenza di efficaci norme di gestione dei rifiuti in molti paesi extraeuropei, rendono non risolutive le azioni riparatrici messe in campo dai tanti progetti ai quali si è dato vita negli ultimi anni; ma per fortuna la ricerca ne ha tratto notevoli vantaggi, riuscendo a esaminare in modo sempre più approfondito le cause e gli effetti del dilagante inquinamento marino, nell’immane sforzo di trovare delle soluzioni efficaci.”
“Di fronte a un quadro preoccupante e a soluzioni complesse e ancora lontane, assume una notevole importanza l’educazione ambientale – dichiara Mariella Gattuso di Marevivo – la presa d’atto dell’emergenza e l’impegno di ogni singolo individuo a non perpetrare comportamenti irrispettosi nei confronti dell’ambiente, possono incidere fortemente e assumere una grande rilevanza in momento d’assenza di solide prospettive.
In attesa delle soluzioni più efficaci che potranno essere rinvenute dalla politica, da un nuovo senso di responsabilità di tutti i settori produttivi, dalle risorse e le intuizioni della tecnologia, la sensibilizzazione e il senso civico che può essere indotto in ciascun cittadino, iniziando dai più giovani, sono l’unica arma che può essere utilizzata per assicurare la salute del mare”.
Presenti diversi rappresentanti dei COGEPA siciliani, la Capitaneria di Porto di Porticello, le associazioni dei pescatori, il sindaco di Altavilla Milicia e il documentarista Riccardo Cingillo che attraverso la visione offerta di una serie di immagini da lui realizzate, ha illustrato ai presenti le complesse fasi di rinvenimento delle tante reti disperse nei fondali, recuperate in questi mesi grazie anche alle risorse ministeriali e regionali e alla fattiva collaborazione di team operativi, composti da subacquei, pescatori, con interventi realizzati lungo tutta la costa messinese, palermitana e agrigentina.