Ex Gicap, sindacati scrivono al Tribunale: “fare chiarezza su retribuzioni e passaggio dei lavoratori”

Sono finiti in un limbo i circa 500 dipendenti dei supermercati ex Gicap, sospesi tra la vecchia gestione da parte di Like Sicilia e la subentrante Medial Franchising del gruppo Ergon. Le segreterie Regionali della Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil guidate da Monja Caiolo, Mimma Calabrò e Marianna Flauto, hanno scritto ai commissari giudiziali e per conoscenza anche al Tribunale di Messina per chiedere di intervenire e fare chiarezza in una situazione che sta creando molta confusione e incertezza tra i lavoratori. Si tratta di 42 supermercati che si trovano tra le province  di Messina, Agrigento, Palermo, Reggio Calabria e Cosenza, con insegna ILS o Quiconviene che passeranno adesso in prevalenza ad Ard discount. La crisi di Gicap nel 2019 ha portato all’affitto della conduzione dei punti vendita alla Like Sicilia e al conseguenziale concordato preventivo con la nomina di commissari giudiziali.

 

Successivamente la Gicap ha disdettato il contratto d’affitto con la Like e, nei mesi scorsi, tramite nuova gara del tribunale di Messina, la gestione dell’attività commerciale è stata aggiudicata al consorzio Ergon. Il passaggio delle strutture da Like a Ergon sta però subendo degli inceppi.

 

Secondo quanto stabilito dal tribunale, il passaggio dei lavoratori e la loro retribuzione non avrebbero dovuto subire alcuna battuta d’arresto.

 

Le aziende però non avrebbero rispettato ad oggi il cronoprogramma della consegna dei negozi «impedendo ai lavoratori – scrivono i sindacati – di svolgere la propria attività nonostante si siano presentati regolarmente in servizio”. Resta dunque incerta la data del trasferimento dei punti vendita e tra i lavoratori ci sono forti preoccupazioni sulle retribuzioni. Like Sicilia, peraltro, non ha ancora erogato la retribuzione di ottobre, né le competenze di fine rapporto per i pochi lavoratori già transitati in Ergon. I sindacati chiedono quindi al Tribunale di Messina di ribadire “in capo a chi incomba l’obbligo di retribuire i lavoratori per il periodo intercorrente tra la data di cessazione del rapporto e la reale consegna dei punti vendita».

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