di Michele Bruno – Parte la nuova stagione del Teatro Vittorio Emanuele e, nello stesso giorno in cui il Governo Draghi si appresta a stabilire il ritorno al 100% della capienza per i teatri e i cinema, senza distanziamento, con soltanto l’obbligo di Green Pass e mascherina, viene lanciato uno spettacolo da cui ci si aspetta molto da più parti e che sarà in scena dal 22 al 27 Ottobre.
Si tratta di “Molto Rumore per Nulla”, la nota commedia di William Sheakespeare ambientata a Messina, in una versione che si preannuncia diversa dalle altre, con la regia di Giampiero Cicciò e la presenza di diversi attori di origine messinese, ma che hanno avuto successo anche fuori dalla nostra Città.
La particolarità dello spettacolo la spiega proprio il suo regista:
“Ogni regista e ogni traduttore tradisce il testo, lo modifica, è impossibile un’unica lettura su di un testo teatrale. Tante sono state le versioni di ‘Tanto rumore per nulla’ in passato, in moltissimi casi non sono ambientate a Messina. Ciò che ha davvero importanza non è soltanto che si parli di Messina, ma i temi. E questi sono quelli che Sheakespeare ci ha lasciato: le maschere grazie a cui i protagonisti alla fine dicono la verità. I rapporti d’amore sheakespeariani sono molto contemporanei. Contemporaneo non è solo il mondo digitale, ma tutto quello che si dice oggi. Gli attori non rappresentano un personaggio ma una persona, persone di oggi che vivono sentimenti sheakespeariani. Sheakespeare è stato un genio perché ha parlato agli uomini e donne di tutti i tempi”.
Ma Messina è in realtà presente e al centro della scelta fatta dal Cda.
Spiega la Direttrice Artistica del Teatro Simona Celi Zanetti:
“Durante il primo lockdown abbiamo pensato che bisognasse ridare identità al teatro, trovare la persona adatta. La mia idea inziale era convergere su una compagnia stabile, siamo partiti dal dedicare una compagna a Celeste Brancato, poi ci sono stati diversi momenti di stasi dovuti al Covid. Abbiamo iniziato a leggere testi e condividere spunti con Giampiero. Io sono contraria, si sa, alla messinesità in quanto tale come valore, siamo messinesi nell’essere artisti non per nascita. Allora perché questa commedia? In quel periodo ho scoperto e letto l’opera di Nino (ndr Principato) ed era molto interessante e piena di potenzialità la possibilità che Sheakespeare fosse messinese e che abbia spesso parlato di Messina”.
Secondo l’architetto Nino Principato infatti “senza per forza pretendere che il grande drammaturgo fosse messinese, è chiaro che sapesse moltissimo della nostra città, parlandone spesso e senza aver letto molti libri in vita sua, visto che non ne ha lasciati alla morte”.
Quindi, partiti da questo spunto, come ha spiegato Ignazio Miloro, Presidente dell’Ente Teatro, si è scelto di “puntare su attori messinesi che hanno tenuto alto il nome di Messina”.
Miloro e Gianfranco Scoglio, soprintendente dell’Ente, hanno tra l’altro tenuto a tracciare una panoramica del lavoro fatto finora dall’insediamento del Cda e le iniziative imminenti.
Miloro ha affermato:
“Siamo il Teatro che più ha lavorato durante il Covid con l’iniziativa in streaming ‘Resta a casa’. Con Bellini Black Comedy, in estate, abbiamo inserito Messina in un calendario regionale. Rappresentiamo un Teatro che vuole unire tradizione e contemporaneità. E abbiamo raggiunto oltre a importanti risultati di pubblico, l’obiettivo del risanamento Finanziario”.
Scoglio ha infine voluto delineare l’iniziativa che ha coinvolto gli studenti delle scuole nella lettura e nello studio del testo di Cicciò, poi culminato nell’incontro con lo stesso autore.
Presente tra gli spettatori, assieme agli attori, anche la giornalista Gisella Cicciò, sorella del regista.
Ecco il Cast:
Federica De Cola (Beatrice)
Eugenio Papalia (Benedetto)
Luca Fiorino (Carruba)
William Caruso (Don Pedro)
Adele Tirante (Don Juan)
Giuseppe De Domenico (Claudio)
Daniele Gonciaruk (Leonato)
Luca Notari (Antonio)
Francesco Bonaccorso (Borraccio)
Antonio Fermi (Frate Francesco)
Giulia De Luca (Ero)
Mariapia Rizzo (Margherita)
Cristina La Gioia (Orsola)