“Ogni scelta ha le sue conseguenze, e quelle scellerate di una governance le cui azioni degli ultimi mesi appaiono quantomeno maldestre hanno portato ad un’ennesima paralisi del nosocomio del centro della tredicesima cittá d’Italia”, così i dirigenti regionali di Azione Sicilia Eleonora Urzì Mondo e Mario Galluppi di Cirella, appreso che l’IRCCS Piemonte vede nuovamente interrotta la propria attività ordinaria.
“Se il termine responsabilità ha ancora un senso nel nostro vocabolario, è tempo che siano riconosciute quelle di chi ne ha, e che si inverta urgentemente una rotta che in pochi mesi ha già causato diverse battute d’arresto nell’attività dell’Ospedale messinese”, proseguono i rappresentanti del partito di Carlo Calenda che, sulle vicende del Piemonte, erano già intervenuti poche settimane fa.
“È possibile che, dopo oltre un anno e mezzo dall’inizio di questa pandemia, i reparti siano tuttora accorpati tra loro tanto da far sì che in caso di positività di un paziente -o personale sanitario- del “reparto x”rischi il contagio anche quello del “reparto y” con conseguente interruzione di attività ambulatoriale e chirurgica di due -o più- settori?
È una domanda retorica e la risposta è ovvia!
Non ci voleva Nostradamus per profetizzare possibili nuovi scenari di criticità presso una struttura che, in questi mesi, è incappata in diverse interruzioni parziali di un servizio che, vogliamo ricordare a noi stessi e a chi ha responsabilità -termine fondamentale-, rappresenta uno dei principali diritti costituzionali da garantire.
Oggi, pazienti con patologie importanti i cui interventi hanno già subito dei rinvii, si vedono nuovamente rimandati; cittadini che si recano autonomamente in pronto soccorso vengono rimbalzati. Anche in questo caso non serve una profezia per prevedere che i prossimi mesi saranno critici; e se già oggi il nostro sistema sanitario cittadino non è in grado di gestire una situazione ampiamente preventivabile, non c’è di che dormire sereni.
Ultimo ma non ultimo, apprendiamo che finalmente il concorso per l’ampliamento della pianta organica, che Azione ha sollecitato settimane fa -e che si attendeva da quasi un anno-, è stato bandito. Accogliamo con soddisfazione questa nuova; ma è una soddisfazione parziale che non cancella le preoccupazioni rispetto al funzionamento di un nosocomio così importante: cosa accadrà, da qui sino all’espletamento del bando che, per legge, ha tempistiche obbligate?
Un management a cui chi di dovere non imputi responsabilità e che non pianifichi azioni sensate, mirate alla gestione delle situazioni, con capacità di problem solving e -ancor prima- di prevenzione, semplicemente…non è adeguato. Stop!”