Liberazione Queer+ contro il Sindaco “non basta una bandiera dopo anni di attacchi alla comunità LGBT+”

Dopo due anni di politiche di inclusione ritenute inesistenti scatta la polemica da parte della comunità LGBTQ+ messinese, per voce dell’associazione Liberazione Queer+, per la bandiera arcobaleno appesa oggi dall’amministrazione in occasione del Pride Month. Per gli attivisti si tratta di “un’altra gaffe per la giunta De Luca”.

“Il municipio è oggi sede di un’amministrazione che non ha scaricato nient’altro che rogne e attacchi verbali nei confronti della comunità LGBTQ+ messinese, contribuendo al clima di violenza contro di noi. Chissà come avrebbero reagito le persone discriminate che hanno partecipato ai moti di Stonewall del ‘69 davanti alle privatizzazioni, al maschilismo e ad altre forme di oppressione perfettamente incarnate nel sindaco e nella sua giunta in questi anni di mandato” dichiara Salvatore Bertino di Liberazione Queer+ Messina.

“L’associazione si chiede – continua Bertino – cosa direbbero l* attivist* di allora di chi si lava le mani degli attacchi goliardici conditi da commenti razzisti e classisti contro le persone senza fissa dimora, blitz sessisti contro l* sex workers (culminati con una lettera firmata da 90 donne contro questo gesto) e la crociata contro ‘il fanatismo dell’ideologia’ dopo aver revocato l’autorizzazione al Pride 2019.

Neanche gli assessori escono bene da questa vicenda: torna alla mente quando Trimarchi si fece notare per il suo commento transfobico su Carola Rackete (‘da com’è vestita sembra un trans’), uscendo e rientrando nei circoli della giunta nel silenzio amministrativo oppure quando la Tringali mosse la sua battaglia contro ‘la lobby gay’ dichiarando ‘i comunisti col rolex vogliono la mia testa’. Da ultimo l’architetto Principato che ha definito ‘ostentazione di cattivo gusto’ il bacio fra Achille Lauro e Boss Doms a Sanremo”.

“Questa non è una dimostrazione di rispetto nei nostri confronti, ma un’operazione di rainbow-washing volta ad illudere la popolazione. Non ci stiamo ad usare la bandiera Arcobaleno come fazzoletto per ripulirsi la coscienza, se questa amministrazione vuole cambiare rotta allora faccia qualcosa di concreto per le persone LGBTQ+ messinesi invece di sbandierare l’adesione alla rete Ready senza fare niente sul territorio. Per qualche suggerimento, siamo sempre a disposizione” conclude Giovanna Letizia della Consultoria Queer di Messina, sportello contro la violenza di genere e contro la comunità LGBTQ+ aperto quest’anno dall’associazione.

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