Si avvicinano le elezioni universitarie del 14 e 15 luglio, ma quest’anno non sarà la solita sfida. Dopo il caso del ragazzo bisessuale aggredito online da un docente in servizio all’Unime, Liberazione Queer+ Messina raccoglie le voci della comunità LGBTQ+ del nostro Ateneo e lancia un manifesto di 9 proposte che verrà presentato da Colapesce l’1 luglio alle 19 durante il rituale AperiQueer.
Spiega meglio la proposta Salvatore Bertino di LibQueer: “Si chiama QueerCode, ma più che un regolamento è un codice per vedere l’Università attraverso i nostri occhi e cambiarla. Il caso di Davide di quest’anno ha fatto emergere molte contraddizioni, purtroppo però sono temi che non hanno trovato spazio in campagna elettorale se non con rare eccezioni. Non ci candidiamo perché non ci interessa il teatrino della politica studentesca, ma vogliamo proporre e vedere chi vorrà costruire con noi. Pretendiamo che Unime passi dalle parole ai fatti”.
Le proposte presentate riguardano tutti i diversi aspetti della vita quotidiana delle persone LGBTQ+, dall’accesso alla carriera alias senza obbligo di presentazione di certificazione medica all’istituzione di bagni misti o gender neutral. Il diritto allo studio è uno degli ambiti cronicamente più difficili della nostra Regione, l’istituzione di un fondo apposito per facilitare l’accesso agli studi per persone LGBTQ+ in gravi difficoltà potrebbe essere una soluzione per tutti quei casi -per esempio se cacciati di casa- per cui l’unica alternativa al momento è abbandonare gli studi.
Tra le 11 proposte quella che spicca immediatamente è l’istituzione di una consultoria autogestita contro la violenza in collaborazione con i servizi sul territorio, seguendo l’esempio di altri Atenei come Roma e Bologna che stanno lavorando in questa direzione. La Consultoria, spiega l’associazione, potrà accompagnare chi ha subito violenza verso i servizi di cui ha bisogno ma soprattutto supportarli nel percorso di denuncia dentro e fuori l’Unime: questo può essere fatto solo modificando l’attuale regolamento contro le molestie, allungando i tempi in cui è possibile denunciare e facilitando l’accesso alla procedura.
Dichiara Giuseppe Ialacqua della Consultoria Queer di Messina, lo sportello dell’associazione che si occupa di supportare le persone che hanno subito violenza e che ha puntato per primo i riflettori sulla questione dell’omolesbobitransafobia all’Unime:
“Non basta un regolamento per arginare la violenza di genere e contro i gruppi sottorappresentati, abbiamo bisogno di invertire la tendenza culturale di una città e di un paese come il nostro ancora profondamente conservatori. Per questo proponiamo di istituire un Osservatorio universitario dedicato che non solo promuova ricerca scientifica sul tema ma che si faccia promotore di insegnamenti opzionali trasversali di gender e queer studies accessibili da qualsiasi facoltà.”
Le proposte verranno ufficialmente presentate durante l’AperiQueer del 1 luglio ore 19 da Colapesce (Via Mario Giurba 8/10), in una serata in cui verranno raccolte le testimonianze e le proposte di student* LGBTQ+ dell’Unime attraverso una box anonima ed una versione universitaria del Gender Speed Date, formula modificata del celebre speed date coniata dall’associazione per far incontrare e discutere su temi di attualità le persone della comunità LGBTQ+ messinese.