“Che fine hanno fatto i bandi per la gestione di tutti gli impianti sportivi cit tadini?” “Che visione futuristica ha questa Amministrazione dello sport nella nostra citt à?” “Cosa sta facendo in concreto l’assessore al ramo Francesco Gallo per valorizzar e i tanti impianti sportivi presenti nel territorio comunale?”.
Sono questi i principali interrogativi dei consiglieri comunali Libero Gioveni ( Fratelli d’Italia) e Massimo Rizzo (LiberaMe) che, dopo l’ annuncio dell’assessore allo sport Gallo all’atto del suo insediamento in sostituzione del suo omologo Scattareggia, chiedono definitivamente chiarezza sulla gestione di un importante settore (parecchio sentito e non soltanto dagli addetti ai lavori) che ancora fa acqua da tutte le parti.
“Non vogliamo entrare nel merito dei problemi dei singoli impianti – chiariscono Gioveni e Rizzo – perché sappiamo che in ognuno è presente anche più di una criticità, ma è proprio l’esigenza di dover affrontare e risolvere in maniera diversa (senza incidere sulle casse comunali) le tante problematiche che investono gli impianti, che ci spingono in maniera trasversale a chiedere conto e ragione all ’Amministrazione di un inaccettabile e deleterio immobilismo su questo fronte. A Messina non esiste solo lo stadio “Franco Scoglio” da poco aggiudicato – proseguono i due consiglieri – o il glorioso “Giovanni Celeste” per il quale siamo be n consapevoli delle difficoltà che esistono per un suo pieno utilizzo dovuto al difficile contesto urbanistico in cui si trova, ma ne esistono altri delle più disparate discipline sui quali è calato un silenzio tombale che non solo non fa bene allo sport, ma genera effetti sociali devastanti sulla voglia di ripartenza che hanno i nostri concittadini dopo l’auspicabile fine della pandemia. Se pensiamo alle potenzialità ancora inespresse del PalaRescifina (chiaramente dopo la sua provvisoria destinazione ad hub per le vaccinazioni) o del PalaTracuzzi, oppure dei palazzetti minori come quelli di Gravitelli, Montepiselli, Ritiro, Juvara, non possiamo non stigmatizzare questa sorta di “paralisi politica” in questo ambito che evidentemente per questa Amministrazione non rappresenta una priorità. Per non parlare poi – insistono i due consiglieri comunali – del campo di calcio “Bonanno” dell’Annunziata la cui concessione decennale è prossima alla scadenza , dei campi da tennis di villa Dante mai utilizzati, dei campi di atletica Ex Gi l e Cappuccini negati alla cittadinanza e, dulcis in fundo, la scelta di non utilizzare più come impianto sportivo (ma come bene di pubblica utilità) il prezioso mini autodromo di Sant’Agata che ci invidia il mondo intero per l’ubicazione strategica che detiene. E che dire delle promesse non mantenute alle associazioni sportive dilettantisti che penalizzate dai vari DPCM che ancora attendono da ben 5 mesi il contributo economico comunale? Se non sono fatti politici evidenti questi per giudicare negativamente un operato strampalato nel settore dello sport in città – concludono Gioveni e Rizzo – no n sappiamo quali possano essere. L’assessore Gallo si esprima quindi una volta per tutte su cosa voglia fare dell ’impiantistica sportiva e dell’indotto che vi ruota attorno; anzi, più che esprimersi (perché lo ha già fatto), adesso faccia, senza se e senza ma”.