Giorno 26 Marzo vi sarà lo sciopero nazionale dei riders, i lavoratori delle consegne di pasti a domicilio, e vi aderiranno il collettivo autonomo Union Riders Messina, e i sindacati Uil-Tucs e Nidil-Cgil, che firmano questo appello:
R per Rispetto
Chi siamo? Siamo Rider, ovvero fattorini. Cosa facciamo? Portiamo il cibo a casa di chi ha fame, a cena e a pranzo, tutti i giorni. Perchè si parla di noi? Siamo uno dei pochi soggetti che si possono muovere durante la pandemia ma esistiamo già da prima e esisteremo anche dopo.
Siamo chiamati attraverso le varie piattaforme che si trovano in ogni smartphone: sono Deliveroo, Glovo, Just Eat, Uber Eats.
Andiamo in giro per la città con i nostri mezzi, in bici, in motorino, in macchina e qualcuno in monopattino.
C’è chi lo fa da molto tempo, e chi ha iniziato soprattutto in questo periodo in cui le richieste sono aumentate. E probabilmente resteranno a farlo in molti visto la situazione di crisi economica che si prospetta ma che a Messina esiste già da tempo.
Se non lo sapessi, siamo pagati a cottimo, ovvero, per il prezzo della consegna, che viene però deciso dalla piattaforma, che decide anche come e quando consegnare. Insomma come se fossimo dipendenti dell’azienda, ma senza avere i diritti e le tutele di dipendenti: non abbiamo ferie, riposo in caso di malattia, non abbiamo un piano che preveda il nostro impiego certo e a lungo termine.
Queste aziende del food delivery rappresentano ormai il 25% dell’intero settore del domicilio con un giro d’affari di 800 milioni di euro.
Nonostante varie deliberazioni di tribunali italiani e stranieri, si è arrivati solamente nell’ultimo settembre a varare un accordo di comodo con l’associazione delle aziende, che non riconosce il lavoro subordinato, conferma un cottimo di fatto e non migliori le condizioni di noi rider.
Chiediamo di essere trattati come ogni lavoratore. Tra di noi ci sono padri e madri di famiglia, studenti e non, ognuno con la nostra dignità. Chiediamo di essere rappresentati giustamente, di poter esprimere le nostre esigenze come gruppo e come individui.
Chiediamo che ogni tipo di lavoro emerga e venga rappresentato e rispettato degnamente.
Vogliamo che sia riconosciuta l’importanza che abbiamo avuto nei giorni di pandemia e l’importanza che possiamo continuare ad avere in futuro.
Verso il 26 Marzo
Lo scorso 25 febbraio una partecipatissima assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori della rete RiderXiDiritti, che ha coinvolto centinaia di rider da più di 30 città italiane , ha proclamato per il 26 marzo il blocco del servizio di food delivery in tutto il paese.
CHIEDIAMO UN AIUTO CONCRETO E DI NON UTILIZZARE NESSUN SERVIZIO DI CONSEGNA A DOMICILIO TRAMITE APP.
L’invito è esteso alla condivisione degli hashtag del blocco del consumo, e promuoverne la diffusione attraverso i social, affinché i messaggi del #NODELIVERYDAY possano diffondersi facilmente nelle case di tutti gli italiani. #rights4riders #peoplebeforeprofits #il26nonordino #boycottapp
Cosa chiediamo?
CHIEDIAMO DI OTTENERE GIUSTIZIA E UN TRATTAMENTO DIGNITOSO CHE NON PUÒ CHE PASSARE ATTRAVERSO IL RICONOSCIMENTO DI ISTITUTI CONTRATTUALI FONDAMENTALI :
– La malattia
– Le ferie
– Il congedo parentale
– La paga oraria che ci liberi dal ricatto del cottimo
– Il Tfr
– Il monte ore minimo settimanale garantito
– I Diritti sindacali
Ti ringraziamo per la tua solidarietà , ci vediamo alla prossima consegna!