di Salvatore Di Bartolo – Nella sua ultima breve esperienza all’Ars tra il 2017 ed il 2018, quando si dimise in seguito alla sua elezione a sindaco di Messina, era già il deputato regionale più ricco. Adesso, il primo cittadino messinese Cateno De Luca, supera di gran lunga i circa 600mila euro dichiarati all’epoca. Nelle dichiarazioni dei redditi inerenti gli anni 2019 e 2020 pubblicate pochi giorni fa sul sito del Comune di Messina, infatti, De Luca dichiara quasi un milione e 130mila euro nel 2018 e un milione e 6mila euro nel 2019 (tutte le cifre sono al lordo). In particolare, nell’ultima dichiarazione presentata, poco più di 944mila euro derivano da attività di “consulenza imprenditoriale, amministrativo-gestionale e pianificazione aziendale”, mentre 65.594 euro sono i suoi compensi da sindaco. In tutto fanno un milione e 6.232 euro: circa 84mila euro al mese.
Ancora meglio per il sindaco di Messina era andata l’anno precedente, quando il suo reddito complessivo ammontava a 1.129.737 euro, con 1 milione e 53mila euro derivanti dall’attività professionale di consulenza, e 66.421 euro da “redditi assimilati a quello di lavoro dipendente”, in pratica i compensi provenienti dalla sua attività da sindaco.
Oltre ai suoi incarichi di sindaco di Messina e sindaco metropolitano, ad oggi Cateno De Luca risulta inoltre essere amministratore unico della società Dioniso Srl. Nel 2017, poco prima di essere eletto deputato regionale, si era invece dimesso dalla sua carica di direttore generale della Fenapi, patronato che lui stesso aveva fondato nel 1992 e di cui negli anni era stato anche vicepresidente.