Guido Signorino sui debiti del Comune “il Sindaco De Luca fa il gioco dello yoyo, gonfia e sgonfia”

da sinistra, Guido Signorino e la nostra direttrice Palmira Mancuso

di Michele Bruno – Nella nostra rassegna stampa giornaliera abbiamo intervistato l’ex assessore al bilancio della Giunta Accorinti Guido Signorino, che ha realizzato, assieme al Laboratorio civico Messinaccomuna, di cui fa parte, e altri gruppi che hanno aderito all’iniziativa “Reazione a Cateno”, una contro-relazione sulla discussione del Bilancio previsionale 2021, che è avvenuta ieri e oggi in II Commissione. Alcuni dei consiglieri che hanno votato no hanno spiegato le loro motivazioni.

L’ex Assessore ha definito i punti non chiari di questo Bilancio, che riguardano soprattutto i debiti:

“La Città di Messina ha perfettamente la capacità di pagare il proprio debito, c’è stato un lavoro di 5 anni da parte dell’Amministrazione Accorinti in merito. Quello che fa il Sindaco sui debiti è un gonfia-sgonfia, una strategia dello yo-yo. Dichiara che Messina ha un debito di 500 milioni, ma il Presidente del Collegio Revisori dell’epoca, oggi Segretario Generale nominato dallo stesso De Luca, aveva asseverato che il debito era di 212 milioni. Cateno De Luca dice ‘io l’ho portato a 300 milioni, 160 di debito vero’. Non è così, ha fatto molto meno”. 

“Con l’Atm ha fatto così – spiega Signorino – e allo stesso modo con diverse partecipate: nel piano di riequilibrio avevamo previsto 32 milioni di crediti che l’azienda doveva ripagare da mettere a carico del Comune di Messina. Ha prima gonfiato i numeri, portandoli a 52 milioni, poi a 81, e poi li ha tolti di mezzo creando la nuova Atm Spa e caricandoli sulla vecchia società in liquidazione. Avrebbe dovuto fornire le somme che servivano a coprire i debiti della vecchia società, invece ha dato 0. E’ come il mercante del Suk, che alza i prezzi e ti fa un finto sconto”. 

La nostra Direttrice ha chiesto: “Può darsi che questo gioco serva ad avere maggiore credito da parte del Ministero per avere i fondi necessari?” 

Risponde Signorino: “Assolutamente no. Questo minerebbe la credibilità dell’Amministrazione, il Governo si aspetta di avere dati veritieri su cui impegnarsi. E’ solo una questione comunicativa: Cateno non si presenta come un operaio che lavora per la Città, ma come un salvatore della Patria, per ottenere il consenso che gli serve.”

 

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