Gli studenti italiani si ribellano alla mancata apertura delle scuole. Azzolina ammette:”La Dad non funziona”

di Salvatore Di Bartolo – Gli studenti delle scuole superiori che nella giornata di ieri dovevano ripartire, almeno per il 50%, in presenza non hanno risposto nemmeno questa volta all’appello in classe, se non con poche mani alzate, ovvero in Toscana, Abruzzo e Valle d’Aosta, per un totale di poco meno di 250mila studenti. Al contrario, in diverse città italiane, da nord a sud, gli studenti hanno voluto far sentire la propria voce con manifestazioni, flash-mob e scioperi della Dad.

Protestano anche i genitori che dichiarano: “I nostri figli si stanno spegnendo”. I docenti dal canto loro si dividono, tra paura del contagio e richiamo della cattedra, reclamando coi sindacati di essere considerati una categoria prioritaria nel piano vaccinale e contestando spesso, anche apertamente, le scelte operate in questi mesi dal Ministero dell’istruzione.

La stessa ministra Azzolina in un’intervista radiofonica rilasciata nella mattinata di ieri ha appoggiato gli studenti ed ammesso senza troppi giri di parole: “La Dad non funziona più”, e non ha altresì esitato ad attaccare le Regioni: “Hanno deciso ancora una volta di non rispettare gli accordi presi ed andare in ordine sparso”.

Il solito scaricabarile insomma, con un fastidiosissimo e poco utile alla causa passaggio di responsabilità reciproco da un Ministero all’altro e dal governo alle regioni. Il tutto, mentre gli studenti italiani si accingono ormai a perdere il loro secondo anno consecutivo di lezioni e si ribellano ad un tipo di didattica che andrà inevitabilmente a determinare una voragine nel loro percorso di formazione.

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