Cento giorni: poco più di tre mesi, un periodo che secondo i punti di vista -che si sia sostenitori o detrattori, in realtà- possono rappresentare un tempo troppo breve o già più che sufficiente per avanzare le prime valutazioni sull’operato della giunta. Tagliano la testa al toro e l’occasione d’incontro con stampa e cittadinanza la creano direttamente loro: otto assessori e un sindaco convocano la città per tirare le somme su quanto già fatto nel corso della prima fase. Dalle 9.30 l’attenzione è puntata sui tecnici-non politici-prestati alla politica (insomma la giunta), seduti al tavolo della Sala Falcone Borsellino prima e a quello del Salone delle Bandiere poi.
Stamani a Palazzo Zanca, l’amministrazione ha resocontato il proprio operato di questa lunga estate-che climaticamente sembra non esser ancora terminata-, facendo presente quale fosse lo stato delle cose all’atto del proprio insediamento e non tralasciando i propositi per il futuro. I temi affrontati sono stati i più vari: dalla protezione civile alle iniziative rivolte ai giovani, dagli accordi con la INGV per monitorare l’attività di mare e terra, all’avvio delle pratiche perchè lo Stretto sia punto franco e patrimonio dell’Unesco (ass.Cucinotta); dai servizi sociali e le procedure per la trasparenza dell’operato tramite sito web, ai cantieri di servizio e le indicazioni relative, passando per la sanità- zigzagando tra TSO e Theseos- (ass.Mantineo); dal risanamento e la questione Stu Tirone, all’urbanistica e i lavori pubblici (ass. De Cola); dalla pulizia di strade e spiagge, ai cimiteri, la gestione dei rifiuti e la necessità di ampliare il margine di differenziata (ass. Ialacqua); dai mercati e gli ambulanti “festaioli”, alle questioni inerenti la scuola, il ripristino dei servizi di mensa e scuolabus (ass. Panarello); dal bilancio e la quantificazione del debito -ad oggi il censito ammonta a 120 milioni-, alla sottoscrizione del protocollo d’intesa con l’Agenzia delle Entrate per la lotta all’evasione e l’avvio di una procedura di recupero delle entrate derivanti dallo smaltimento in house delle pratiche di sanatoria edilizia -la mission è il recupero di 2,4 milioni in 4 anni- , alle iniziative salvalavoro e l’apertura dello sportello “Centro servizi per l’imprenditorialità”(ass. Signorino); dalla Vara e le iniziative popolari volte ad accrescere il senso identitario di Messina, alla promozione di nuovi eventi che abbiano la cultura e l’integrazione al centro, tanto per la conservazione dei valori artistici e folkloristici tra le mura della città, quanto per proporre su un piano extraterritoriale le nostre tradizioni (ass. Todesco); dal varo del progetto Pedibus alla riorganizzazione del servizio di Metroferrovia, ai lavori per la messa in sicurezza della linea tranviaria, all’approvazione del progetto META2 di infomobilità (ass. Cacciola).
Elencare nel dettaglio il contenuto delle relazioni che i singoli assessori hanno consegnato alla stampa e illustrato ai cittadini intervenuti all’incontro successivo, sarebbe impossibile*. I dati snocciolati relativamente a quelle che erano le condizioni a partire da cui si è sviluppato il lavoro della giunta sono risultati drammatici (o assurdo-grotteschi) in ogni settore. “Quando apro una carpetta so già che salterà fuori un debito di Messinambiente” commenta con amara ironia Ialacqua e, bene o male, le situazioni non cambiano negli altri dipartimenti che hanno raccolto buffe, danni e incongruenze, frutto dell’eredità del passato (decenni in alcuni casi, mesi in altri; ad esempio: “il Comune, in regime di salvaguardia, pagava il 30% in più all’Enel per mancata corresponsione dei pagamenti che il Commissario Croce aveva bloccato nel dicembre 2012” spiegano).
“Pensate che il Comune non approva un bilancio dell’ATM da quattordici anni”, fa osservare il vicesindaco e, capiremo bene che, non può dirsi cosa normale. E, a proposito della società di Via La Farina, in occasione del vis a vis con i cittadini, prima che il dialogo si aprisse, un lavoratore della partecipata si è scagliato contro i neoamministratori, usando modi e toni piuttosto aggressivi. E’ stato il sindaco a rispondere a tono al dipendente che è stato allontanato dal Salone da agenti della Polizia Municipale affinchè si calmasse, “purchè poi rientri, perchè tutti dobbiamo intervenire” ha chiarito subito Accorinti. Di fatto, il signore è poi tornato senza però voler procedere nell’ esprimere pubblicamente le proprie (comprensibili) rimostranze. Non mancano le polemiche e i conseguenti chiarimenti in merito al passaggio dei TIR in città: “la Rada verrà chiusa quando ce ne sarà la possibilità”, chiarisce il primo cittadino.
Oggi alcuni hanno ritenuto di raccogliere l’occasione di confronto per manifestare i propri disagi, qualcun altro per ringraziare per il lavoro sin qui svolto. Qualcuno, invece, ha disertato l’incontro-da segnalare la quasi assoluta assenza dei membri del civil consesso e dei sindacati- salvo, in qualche caso, riservarsi il “piacere” di commentare fuori da Palazzo, circa le questioni annose -più o meno prioritarie-.
E’ il caso ad esempio di Vincenzo Franza, il quale, proprio mentre al Municipio si sviluppava la discussione, postava su twitter un’immagine denuncia della sozzura ai piedi delle palme (già devastate dal punteruolo rosso) di Piazza Unione Europea e che, in queste ore, sta avendo numerosi commenti, infiammando su social network un dibattito all’ultimo tweet, tra alcuni membri della società civile e l’imprenditore. (www.twitter.com)
O di Saro Visicaro, chiamato in causa da una cittadina che ha posto in essere la questione San Francesco e le proposte alternative al suo impiego.
Cento giorni: per alcuni i “primi cento giorni”, per altri “i primi e gli ultimi”. E’ così per l’assessore Todesco che ha annunciato l’abbandono dell’incarico per dirigere la Biblioteca Regionale, “ma continuerà a lavorare con noi, l’ho minacciato!”, scherza Accorinti. Chi prenderà il suo posto non è ancora noto: quattro pare siano i nomi nella rosa dei papabili e prossimamente verrà comunicata la decisione su chi gli succederà.
Aldilà del mare magnum di iniziative documentate, di tavoli di discussione ai quali i nove hanno preso parte in questi mesi, dei progetti in essere e delle azioni in cantiere, due sono i dati incontrovertibili, ferma restando l’opinabilità della bontà o opportunità del loro procedere nei lavori -che è soggetta poi alle singole interpretazioni-: in primis sembra chiaro che sia stata una novità -anche piuttosto coraggiosa- questa di voler rendere conto pubblicamente del proprio lavoro.
A memoria d’uomo, non si ricorda una precedente amministrazione che abbia avvertito la necessità -morale prima che politica- di far lo stesso. In secundis la mancanza dei consiglieri comunali (eccezion fatta per Fenech e Risitano -CMdB-), indipendentemente dai legittimi impegni che ciascuno di essi potrà aver avuto, ha reso un’immagine poco edificante ed è apparsa come una netta e assoluta presa di distanza, finanche dal confronto. Quella di stamattina era un’occasione preziosa per i cittadini tutti, i loro (scusate, i nostri!) rappresentanti avrebbero dovuto esserci, fosse anche per smentire al cospetto della società civile la presunta bontà dell’operato di un’amministrazione con i cui molti dei gruppi consiliari spesso entrano in contrasto. Stesso discorso vale ovviamente anche per sindacati e per tutti coloro i quali lamentano da mesi l’impossibilità di interloquire con questa amministrazione, con la quale, ci permettiamo di evidenziare, come una sola cosa non risulti impossibile: comunicare!
Fermo restando che non è stato eletto mago Merlino e che la Fata Turchina non è membro della giunta, chi si aspettava una risoluzione immediata dei problemi di Messina, farà meglio ad abbandonare l’idea del famoso colpo di bacchetta perchè i poteri magici non sono compresi dell’accettazione delle deleghe assessoriali. Per questa ragione, i relatori hanno stamani ricordato la necessità di collaborazione assoluta da parte di tutti: la stessa identica cosa che venne posta come condicio per l’assunzione della candidatura a sindaco da Renato Accorinti, nell’ormai lontano 19 gennaio, data in cui, proprio in quello stesso Salone delle Bandiere, l’attuale sindaco -armato di aforismi francescani e campane tibetane- urlava: “io ci sto ma se non sarete con me io non concluderò niente. Sbaglierò, sbaglieremo, ma insieme! E insieme faremo di tutto per restituire dignità a Messina”.
Oggi, nove mesi dopo, il tempo di una regolare gestazione, l’appello viene rinnovato. Si sa che una primipara non partorisce mai nei tempi che ci si aspetterebbe:cento giorni sono pochi per alcune considerazioni ma sono già moltissimi per alcune altre. Ai posteri l’ardua sentenza! (ELEONORA URZì, foto di Serena Capparelli)
* per maggiori approfondimenti, nella nostra home page è possibile visionare il video integrale dell’incontro che si è tenuto stamane al Salone delle Bandiere e che il nostro network ha trasmesso in diretta streaming.