Supera il 30% la percentuale di No al Comune di Messina. Un dato che fa di Messina la città siciliana con più NO: le altre 8 città capoluogo non superano infatti il 30 per cento.
A parte Enna che è al 31,66 per cento, quindi Messina con 32,34 è il capoluogo di provincia con più no: Agrigento 25,41, Caltanissetta 27,33, Catania 26,34, Palermo 28,72, Ragusa 24,69, Siracusa 23,86, Trapani 23,91.
Il risultato in città ricalca il dato nazionale, che porta ad una vittoria del Si con più di due terzi di chi è andato a votare.
“Da oggi si riapre un percorso di rinnovamento e rinascita che ci vedra’ uniti: in questa cornice il prossimo step dovra’ essre l’approvazione di una legge elettorale proporzionale”. Lo ha detto Luigi Di Maio commentando i risultati del referendum.
“Riguardo agli esiti e ai risultati del referendum, siamo molto molto soddisfatti, di conferma che il Pd e’ la forza del cambiamento garante di un percorso di modernizzazione delle istituzioni”. Lo ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, in conferenza stampa. “Con la vittoria del S’ si apre una stagione di riforme e faremo in modo che questa stagione vada avanti spedita nelle prossime settimane. Ma il Pd fara’ di tutto per rappresentare quelle preoccupazioni che hanno portato cittadini e cittadine a votare No”, ha aggiunto.
“Più Europa è l’unico partito ad aver votato in Parlamento quattro volte su quattro ‘No’ alla mutilazione DELLA Costituzione. Il risultato del referendum sul taglio dei parlamentari, con la vittoria del Sì per cui si erano schierati tutti i principali partiti populisti e sovranisti, cui buon ultimo si è aggiunto anche il Pd, avrà gravi ripercussioni negative sull’efficienza e sulla rappresentatività delle Camere: questo è un motivo di grave rammarico”. Lo dichiara il segretario di Più Europa, Benedetto DELLA VEDOVA. “Il fatto che in sole due settimane effettive di campagna elettorale, resa peraltro difficile dalla coincidenza con importanti elezioni regionali, il No abbia recuperato rispetto a tutti i sondaggi guadagnando il consenso di circa un terzo degli elettori, dimostra che c’è un pezzo non marginale d’Italia che non ha abboccato all’amo populista e alla furia antipolitica ed antiparlamentare. Si tratta di un risultato comunque straordinario, ancorché minoritario, di cui siamo orgogliosi e che, alla delusione per il ‘taglio’, contrappone una iniezione di fiducia per il futuro politico del nostro paese. C’è molto da lavorare -conclude DELLA VEDOVA- ed il nostro impegno non mancherà”.