di Michele Bruno – Ha scatenato molte discussioni tra i messinesi la scelta dell’Amministrazione di non prevedere la tradizionale processione per la Vara dell’Assunta, festività sentitissima da sempre dai cittadini e che ha sempre richiamato in Città anche molti turisti. La polemica si è accesa soprattutto dopo l’esplosione di un diverbio tra il Prof. Franz Riccobono, storico esponente del Comitato Vara e illustre intellettuale messinese tra i più rispettati e gli assessori Enzo Caruso e Massimiliano Minutoli, in Consiglio Comunale.
Questo era nato da un tentativo, da parte del Consigliere comunale M5S Cristina Cannistrà (leggi qui) di creare un confronto pubblico che potesse servire a calmare gli animi tra le due parti in causa. Riccobono e il Comitato hanno tentato di dialogare con l’Amministrazione affinché venissero accolte delle proposte alternative da loro elaborate.
“L’amministrazione comunale, purtroppo, non ha voluto dare risposte concrete a queste proposte che potevano simbolicamente dare un bel segnale, pur in mancanza della processione, come del resto è stato già fatto in tante altre città in questo periodo”, ha dichiarato Cannistrà.
“E’ importante sottolineare che l’Assessorato alla Cultura, però, sta contestualmente organizzando senza alcun intoppo l’evento dello sbarco di Don Giovanni d’Austria, investendo fondi per oltre 9 mila euro. – Aveva aggiunto la portavoce pentastellata – Questo suscita molte perplessità vista l’evidente disparità di trattamento fra le due manifestazioni. E’ facile da comprendere il perché, visto che il Presidente dell’Associazione promotrice è stato fino a qualche tempo fa proprio l’attuale assessore Caruso. Bisogna assolutamente chiarire questa vicenda”.
In un comunicato congiunto, Comune, Prefettura e Arcidiocesi di Messina hanno, nei giorni scorsi, definito che “La festa dell’Assunta sarà caratterizzata esclusivamente da iniziative di carattere religioso che uniranno fedeli e devoti nella Basilica Cattedrale di Messina per le celebrazioni liturgiche.
Al fine di voler richiamare il senso e il significato della festività dell’Assunta sarà esposta in Cattedrale – si legge – la parte sommitale della Vara, ovvero il simulacro del Cristo che sorregge la Madonna Assunta.
Ai piedi della Varetta posta sull’altare, nella stessa posizione dove il 3 giugno viene sistemato il fercolo della Madonna della Lettera, è stata collocata parte della mantovana della Vara, insieme ad un tratto di corda utilizzato per il traino.
I fedeli a partire da domani, sabato 8, potranno rendere omaggio a Maria e ammirare da vicino il prezioso gruppo statuario”
Al fine di dare un quadro più definito di quanto accaduto, abbiamo contattato Marco Grassi, giornalista pubblicista, storico modernista e storico dell’arte, nonché addetto stampa del Comitato Vara, il quale ha chiarito la vicenda dal punto di vista del gruppo.
“Il Comitato di cui facciamo parte ha collaborato dalla sua nascita con tutte le amministrazioni che si sono susseguite a Messina. E’ la prima volta che si crea un dissidio di questo genere. La nostra volontà è stata sempre quella di essere un gruppo aperto alla cittadinanza tutta e di collaborare con le amministrazioni di qualsiasi colore politico. Spesso ci viene attribuita la volontà di aver chiesto che anche quest’anno la Vara si svolgesse nella maniera consueta, ma già dall’inizio dell’emergenza Covid 19 a noi era chiaro che fino a Ottobre, e questo era quanto era stato stabilito dall’Arcidiocesi, non ci sarebbero state processioni religiose aperte al pubblico. Poi le disposizioni nazionali sono cambiate, ma noi siamo rimasti fermi su questo punto. L’unica cosa che abbiamo chiesto all’Amministrazione era che, in mancanza della processione tradizionale con il tiro della Vara, si realizzassero tutta una serie di iniziative collaterali che avrebbero offerto ai messinesi la possibilità di vivere la festività della Vara nel modo migliore possibile. Senza dimenticare che ci sono anche i turisti, in particolare i messinesi emigrati, che attendevano sicuramente di vedere qualcosa e venire in città. Perciò avevamo chiesto all’Assessore Caruso che si potessero esporre le varie parti della Vara a Palazzo Zanca, in modo tale che tutti i messinesi potessero osservarle, e di provvedere a restaurarle, a seguito del fermo forzato. Avevamo anche chiesto che si potesse creare una moneta celebrativa in onore della Vara. Non abbiamo ottenuto risposta, si è creata un’assenza di dialogo tra noi e l’Assessore, ed è così che si spiega quanto successo in Consiglio Comunale tra il Prof. Riccobono e i due assessori Caruso e Minutoli”.
Aggiunge poi “Va detto che quest’anno il Comitato Vara ha perduto la sua unità, infatti la parte dei membri che storicamente hanno dato il loro contributo tecnico per quanto riguarda il tiro si sono costituiti in Comitato Storico Vara. Noi siamo rimasti il gruppo storico che si è sempre occupato della parte storico-culturale. L’Assessore ha preferito scegliere come interlocutore privilegiato, nei fatti, il Comitato dei tiratori, anche se ufficialmente entrambi sono riconosciuti. Da parte nostra noi vogliamo soltanto mantenere uno stato d’animo di tranquilla e pacifica collaborazione sia con l’Amministrazione, sia con il nuovo comitato. Chiediamo soltanto di essere rispettati e che le nostre proposte siano prese in considerazione”.
Per quanto riguarda la scelta di Amministrazione e Arcidiocesi di porre la parte sommitale della Vara, che raffigura Il Cristo che sorregge l’Assunta, in Cattedrale per permettere la devozione dei fedeli e per renderla parte delle celebrazioni religiose dice “Noi siamo contenti se la Vara è accessibile al pubblico, era questo che noi volevamo. In verità non ci soddisfa del tutto questa soluzione, perché la Vara non è soltanto oggetto di devozione ma anche simbolo dell’identità culturale e della storia di Messina. Insomma è giusto che vi siano anche iniziative laiche, non solo religiose, perché la Vara non è solo dei fedeli, ma di tutti i messinesi. La soluzione proposta di Palazzo Zanca avrebbe soddisfatto queste osservazioni, oltre al fatto che ricordiamo, solo una parte della Vara sarà esposta in Cattedrale, avremmo preferito una esposizione più completa. Se guardiamo a Palermo e altre città, vediamo che questo è avvenuto. Per Santa Rosalia, l’Amministrazione locale ha previsto per tempo l’organizzazione di tutta una serie di iniziative alternative, ad oggi a Messina c’è il silenzio, a pochi giorni dalla data del 14 Agosto. Tutto sia nel caso di Palermo, sia nel caso nostro con le proposte fatte, è e sarebbe avvenuto senza rischi, con il rispetto dei protocolli anti-Covid 19″.
Grassi ci ha anche dato un’ulteriore notizia. Il Comitato Vara ha organizzato spontaneamente e senza che ciò comporti costi per le istituzioni, una mostra dedicata proprio alla Vara, che ha visto anche la collaborazione della stessa Arcidiocesi. Come si potrà leggere dal comunicato del Comitato, che lui stesso ci ha gentilmente inviato, sono previste la coniazione di una medaglia simbolica, che era tra le richieste fatte dal Comitato. Si noterà inoltre la presenza del Sindaco di Messina, che Grassi vede come segno di un tentativo da parte del Primo Cittadino di stemperare le tensioni e superare quanto accaduto.
Resta però sicuramente che ciò che è accaduto non si era mai verificato e come ci diceva lo stesso esponente del Comitato che “esso, pur essendo un comitato spontaneo, è sempre stato riconosciuto ufficialmente, anche con atti amministrativi, come interlocutore del Comune per l’organizzazione della Vara”.
Così il Comitato annuncia la sua iniziativa autonoma:
“Nell’impossibilità di reiterare il percorso sacro che ogni anno vede il transito per le vie della Città di Messina del carro trionfale dell’Assunta trainato con devozione dai fedeli messinesi, il Comitato Vara, grazie alla collaborazione di istituzioni, collezionisti ed artisti ha approntato una Esposizione Straordinaria sull’Agosto Messinese. Tale iniziativa, posta in essere dal Comitato Vara, senza onere alcuno per Comune e Arcidiocesi, intende tenere viva l’attenzione dei messinesi nei confronti della più antica e partecipata manifestazione popolare che da cinque secoli vede protagonista l’intera comunità messinese. L’esposizione potrà essere visitata tutti i giorni da lunedì 10 a Lunedì 31 Agosto dalle ore 18.00 alle ore 22.00 nei prestigiosi e suggestivi spazi della medievale chiesa della SS. Annunziata dei Catalani, messa gentilmente a disposizione dal Rettore Mons. Giuseppe La Speme e dalla Nobile Arciconfraternita della SS. Annunziata dei Catalani. Supporto scientifico alla manifestazione è stato fornito dall’Associazione Amici del Museo, mentre l’Ufficio Diocesano della Pastorale del Turismo, Tempo Libero e Sport e il Centro Interconfraternale Diocesano hanno concesso il loro Patrocinio.
Verranno messi in mostra per la prima volta insieme importanti manufatti che testimoniano l’amore dei messinesi verso la Madre Assunta. Si parte dal reperto più antico, il celebre modellino della Vara realizzato nel 1756 da Paolo Cara e che servì nel 1926 per la ricostruzione della machina festiva dopo il terremoto del 1908, di proprietà dll’ing. Nino Quartarone. Ben due tele del grande pittore messinese dell’Ottocento Michele Panebianco: la Vara di proprietà del dott. Antony Greco e Nicola “u nanu” del dott. Franz Riccobono. Presenti anche i giganti Mata e Grifone con due manufatti in terracotta concessi dal prof. Sergio Todesco. In mostra anche un costume da tamburino messinese che un tempo apriva la processione del Museo Cultura e Musica dei Peloritani di Gesso, curato dal prof. Mario Sarica. Non mancano opere d’arte contemporanea come la piccola tela dell’arch. Enzo Colavecchio e la grande tela del maestro Gregorio Cesareo che raffigura la Vara trainata da messinesi illustri di ieri e di oggi. Infine ben due medaglie d’argento coniate appositamente per l’occasione dagli orafi messinesi Alfredo e Carlo Correnti. Il primo autore di una placca recante nel dritto Maria SS. Assunta ed al rovescio la Vara. Mentre Carlo è autore di una medaglia che ricorderà la mancata processione del 2020 che reca da un lato una raffigurazione del carro dell’Assunta e dall’altro l’iscrizione: REBUS SIC STANTIBUS VARA IMMOTA MANENT 2020. Questa medaglia verrà ufficialmente battuta negli esterni della chiesa dei Catalani il 14 Agosto alle ore 19.00 alla presenza del Signor Sindaco Cateno De Luca. Per l’occasione gli esterni della chiesa saranno illuminati tradizionalmente dalla ditta “ArteLuce” del Gruppo Raimondo di Barcellona Pozzo di Gotto. L’Esposizione sarà inaugurata Lunedì 10 Agosto alle ore 18.00, mentre alle 10.00 apertura in anteprima per la stampa. Tutte le inizitive salienti saranno trasmesse in diretta sulla pagina facebook Museo Vara e Giganti”.
Qui il file PDF del Comunicato del Comitato Vara sull’Esposizione:
https://www.dropbox.com/s/ba7ikbunc6goeme/Comunicato%20Stampa%20-%20Esposizione%20Vara.pdf?dl=0