Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Messina Sud e i poliziotti della Questura di Messina hanno dato seguito all’ordine di misura cautelare emesso dal G.I.P. del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica, e hanno arrestato i messinesi Davide Barbuscia, ventottenne e Santo Foti, cinquantenne, gravemente indiziati dei reati di rapina in concorso, porto abusivo di armi, furto aggravato e lesioni personali.
I militari dell’Arma e il personale della Questura di Messina indagando autonomamente hanno fatto luce su diverse rapine commesse in città, in particolare nella zona Sud tra la fine del 2018 e gli inizi del 2019, ai danni di esercizi commerciali e privati cittadini, oltre che di furti in abitazione tentati e anche riusciti. Gli indizi raccolti a carico dei due arrestati attraverso le accurate indagini coordinate dalla Procura di Messina, sono ritenuti inequivocabili dagli inquirenti.
In particolare, i Carabinieri, attraverso con analisi fotografiche, acquisizioni delle registrazioni di diversi sistemi di videosorveglianza e accertamenti tecnici condotti dal Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche hanno ricondotto a Barbuscia la responsabilità di alcuni reati. Nello specifico, Barbuscia il 6 dicembre 2018 insieme ad un complice tuttora ignoto ha commesso una rapina ai danni del pub “The Lion” a Tremestieri, portando via l’incasso ed un registratore di cassa rinvenuto poche ore dopo. Gli accertamenti tecnici dei Carabinieri del RIS hanno consentito di individuare sulla cassa, alcune impronte digitali che sono state comparate con quelle presenti nella Banca Dati delle persone già arrestate e attribuite al Barbuscia. Lo stesso Pub “The Lion” è stato bersaglio di un tentativo di rapina anche il 22 febbraio 2019 ed in questo caso sono state le riprese del sistema di videosorveglianza interno e le dichiarazioni dei testimoni ad incastrare ancora Barbuscia.
Inoltre le indagini dei Carabinieri, svolte attraverso l’analisi delle dichiarazioni dei testimoni, la ricostruzione degli spostamenti del già citato e la comparazione della sua figura con le immagini riprese da sistemi di video sorveglianza hanno permesso di attribuire alla responsabilità dello stesso anche altri reati commessi nella zona sud del capoluogo. La sera del 27 dicembre 2018, ad esempio, nel Villaggio Tremestieri, Barbuscia ha tentato un furto in un’abitazione e rapinato la rosticceria “La Nuova Brace” mentre il 2 gennaio e il 5 marzo del 2019 si è reso responsabile di un tentato furto ed un furto commessi in due appartamenti del Villaggio di Santa Lucia Sopra Contesse.
Altre indagini sono state effettuate inoltre dai nuclei investigativi di Squadra Mobile e Volanti, in seno alla Questura di Messina, in merito a una serie di gravi reati commessi dagli odierni arrestati in un arco temporale assai ridotto, con cadenza quasi giornaliera.
E’ del marzo dello scorso anno l’episodio più efferato: una violenta rapina ai danni di un anziano. L’ottuagenario è stato aggredito nell’androne del condominio dove vive, spintonato e gettato a terra. Dopo una breve colluttazione, gli è stato strappato con violenza l’orologio d’oro che indossava causandogli ferite alle mani.
Altre rapine sono state messe a segno presso esercizi commerciali e più precisamente presso due panifici e una cartoleria. Stesso canovaccio per ciascun episodio: armati e a viso coperto, con una pistola nei panifici e un coltello in cartoleria.
Ricostruiti dai poliziotti anche due episodi di furto in appartamento: il primo fallito e il secondo messo a segno nella stessa nottata, in presenza dei proprietari degli immobili che al risveglio hanno notato la porta finestra forzata e il furto di due borselli contenenti carte di credito, documenti e la somma di 5.000 euro in contanti.
Essenziale al fine del riconoscimento dei colpevoli l’uso delle immagini di video sorveglianza presenti negli esercizi commerciali e nelle aree dove sono stati consumati i delitti, dalla cui sono emersi importantissimi dettagli, oltre ovviamente ai tratti somatici. Le testimonianze raccolte e i riscontri tra i diversi episodi hanno permesso di delineare il modus agendi dei criminali e di attribuire le responsabilità di ciascuno nelle diverse fattispecie.
Dopo l’arresto, il Barbuscia è stato portato nel carcere di Gazzi, mentre il Foti è stato sottoposto agli arresti domiciliari.