Mentre si svolgeva il congresso regionale del Pd, che ha sancito una intesa per le prossime elezioni in Sicilia con il Movimento 5 Stelle, a Castel di Tusa nell’atmosfera creativa dell’Atelier sul Mare di Antonio Presti, Più Europa ha messo allo stesso tavolo i Verdi e Azione.
L’obiettivo è tutt’altro che semplice, ma certamente stimolante: costruire un’alterativa liberal democratica e ecologista.
La convention organizzata dal coordinamento siciliano, e fortemente voluta da Fabrizio Ferrandelli, è stata molto partecipata grazie alla presenza dei dirigenti nazionali e dei coordinatori dei gruppi locali siciliani. Da Messina, oltre alla coordinatrice cittadina Palmira Mancuso (membro della direzione di Più Europa) il referente di Azione Fabrizio Provenzano, i rappresentanti di Autonomi e Partite Iva con la presidente Cristina Puglisi Rossitto, e diversi attivisti e simpatizzanti che hanno ascoltato gli interventi degli esponenti siciliani del movimento di Calenda, Giangiacomo Palazzolo e Francesco Italia, e dei Verdi con Carmelo Sardegna e Raffaella Spadaro e con il sindaco di Castelbuono, Mario Cicero.
“Non fondere ma fondare” resta l’appello di Benedetto della Vedova, che vede nella scienza e nelle nuove tecnologie un terreno comune per guardare al futuro ed all’Europa come unica via per le riforme e lo sviluppo.
Ecco il suo intervento a chiusura dei lavori:
Pubblicato da Più Europa Messina Città Metropolitana su Sabato 18 luglio 2020
“Abbiamo più motivi per cercare una convergenza, una visione europeista e la responsabilità sui fondi che arriveranno e dovranno essere investiti sul futuro e non usati in modo assistenziale. E siamo alternativi a quelle forze populiste che pure stanno al Governo del paese e non vogliamo vadano al governo della regione. Se il Pd sceglierà il M5S come strategia di lungo periodo sceglie il populismo al governo: per la Sicilia sarebbe passare dalla Padella alla brace”, commenta Ferrandelli.
Le sfide per Più Europa sono molteplici sul territorio e al livello nazionale dove il partito si presenta alle regionali a sostegno dei candidati non populisti. In Sicilia il partito cresce tracciando un percorso organizzativo al suo interno ma sopratutto sul piano politico regionale ha lanciato un messaggio serio per la costruzione di un’ alternativa a populisti e sovranisti, condendolo di contenuti e, soprattutto di un metodo di confronto costruttivo che, pur consapevole dei tempi lunghi, può avviare un processo federativo tra identità diverse che convergono in una strategia comune.