Dalla mezzanotte appena trascorsa l’Iva, l’imposta sul valore aggiunto di beni e servizi, è ufficialmente al 22%. I primi ad accorgersi dell’aumento sono stati gli automobilisti che in viaggio per l’autostrada, comprese la Messina-Palermo e la Messina-Catania, hanno notato l’immediato adeguamento alla normativa vigente. Importi aggiornati, che sono stati esposti presso tutti i Caselli autostradali e/o consultabili nel sito web del Consorzio.
Aumentano quindi i prezzi, per quasi tutti i prodotti: il prezzo raccomandato dei carburanti sale di 1,5 centesimi al litro per la benzina, 1,4 per il diesel, 0,7 per il Gpl. L’aliquota passa al 22% per abbigliamento e calzature, elettrodomestici e arredamento, giocattoli, gioielli, elettronica automobili, ma anche servizi come quelli dei professionisti, dei manutentori, parrucchieri ed estetiste. Vino e alcolici sono colpiti nel settore alimentare: una bottiglia di rosso, per esempio, va da 6,90 a 7,40 euro con un rincaro del 7%.
Restano invece invariati i prezzi per alcuni beni di consumo essenziali, in particolare, nel settore alimentare che mantengono l’Iva al 4%, come pane e pasta, riso, farina, latte e formaggi, il settore dell’ortofrutta.
Così come per libri, giornali, occhiali, mentre l’Iva agevolata al 10% resta invece per prodotti a base di cereali, carni, salumi, pesce, surgelati miele, dolciumi, zucchero, alimenti per bambini, caffè, tè, cioccolato.
Nessun ritocco alle tariffe per fornitura acqua, luce e gas, medicinali, raccolta rifiuti, trasporti, cinema e teatri, ristoranti e alberghi.
Certo, però, su tutti i prodotti peserà però l’aumento delle spese per i trasporti. Un aumento su cui si scatenano i commenti anche sui social network, in particolare su twetter dove sono nati gli hastag #lacrisisonoloro e #tuttiacasa
Secondo le associazioni di consumatori e commercianti, vuole dire soprattutto ulteriore depressione dei consumi.
Il Codacons segnala aumenti dai 209 euro su base annua per una famiglia di tre persone ai 349 euro per 5 persone e prevede un calo dei consumi del 3%. Adusbef e Federconsumatori calcolano un impatto da 207 a 260 euro l’anno, 62 euro solo per l’ultimo trimestre del 2013.