Dopo anni di grandi soddisfazioni il calcio siciliano sta vivendo forse uno dei momenti più difficili. Sono infatti sempre meno i talenti isolani presenti nelle categorie più importanti e la complessa situazione del Palermo negli ultimi anni non ha fatto che acuire queste difficoltà. Tuttavia ci sono anche alcune note liete che rispondono ai nomi di Ernesto Torregrossa, Antonino La Gumina, Antonino Ragusa, Marco Tumminello e Mario Sampirisi. Saranno loro cinque a tenere alto lo stendardo della regione nei campionati maggiori pronti a ripartire dopo tre mesi di stop.
Ernesto Torregrossa ha stupito tutti alla sua prima esperienza nella massima serie, tanto da guadagnarsi le attenzioni del ct azzurro Roberto Mancini, pronto a convocarlo per le prossime amichevoli. La giusta soddisfazione per un ragazzo che ha fatto tantissima gavetta prima di trovare la sua dimensione al Brescia nel 2016, trascinato alla promozione lo scorso anno a suon di gol e assist. Un rendimento che non ha risentito del salto di categoria, quello del 28enne attaccante nato a Caltanissetta, con le statistiche che al momento parlano di 4 gol e 1 assist nelle 14 partite giocate nel 2019/2020. Ma la “missione” non è ancora finita e nelle 11 gare che mancano il siciliano dovrà diventare il punto di riferimento per i lombardi in una rincorsa alla salvezza quasi disperata, ma anche tutta da seguire attraverso le analisi di esperti di settore come Oddschecker. E alla luce dei soliti problemi di Mario Balotelli buona parte delle responsabilità offensive ricadranno proprio sulle spalle di Torregrossa.
Spera invece di trovare molto più spazio in questo finale di stagione Antonino La Gumina, 24enne attaccante palermitano passato lo scorso gennaio dall’Empoli in prestito alla Sampdoria. Dopo sei mesi con 4 gol in 17 partite in Toscana, La Gumina non ha iniziato nel migliore dei modi l’esperienza in blucerchiato e nelle prime quattro gare è sceso in campo solo per un minuto. Il tecnico Ranieri, però, non ha mai avuto paura di dare spazio ai giovani e alla ripartenza del campionato contro l’Inter il siciliano è stato schierato al centro dell’attacco mettendo insieme 76 minuti di buona qualità. La speranza è che non si tratti di un singolo episodio e che il ragazzo torni in fretta quello ammirato con la maglia rosanero.
Se c’era un modo ideale per ricominciare col calcio giocato è sicuramente quello di Antonino Ragusa, esterno offensivo classe 1990 nato a Messina e oggi di proprietà dell’Hellas Verona ma in prestito allo Spezia in Serie B. Suo il gol che ha deciso la sfida contro l’Empoli del 19 giugno e che ha permesso ai liguri di issarsi al quarto posto solitario in classifica, a soli tre punti dal Crotone secondo. E quella con i toscani non è stata la prima marcatura della stagione e probabilmente non sarà l’ultima. Ragusa ha infatti messo insieme la bellezza di 8 reti e 1 assist nelle 18 partite disputate in campionato. 8 reti che hanno portato alla causa 13 punti, facendo del messinese il capocannoniere di squadra e il giocatore più decisivo. Le speranze di tornare in quella Serie A che manca a lui da due anni e allo Spezia da molti di più, passano sicuramente dai suoi piedi.
Non sembra invece finire il momento sfortunato di Marco Tumminello, 21enne centravanti del Pescara nato a Erice. Dopo il passaggio in prestito agli abruzzesi della scorsa estate e i 4 gol (con un assist) segnati nelle prime 5 uscite stagionali, il siciliano sembrava in rampa di lancio ma è stato costretto a uno stop di sei mesi per la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro. Dopo un recupero record e il rientro in gruppo di giugno 2020 un’altra tegola: l’attaccante ha messo male il ginocchio destro in allenamento, rimediando una distorsione che lo terrà ai box per altri trenta giorni. Stagione virtualmente finita dunque, per uno dei prodotti più interessanti del calcio isolano degli ultimi anni. La speranza dei tifosi italiani e isolani è quella di rivedere presto in campo quel fenomeno che aveva segnato valanghe di gol nelle giovanili della Roma e che nelle prime due convocazioni in Under 21 aveva messo insieme altre due bellissime reti.
Ripartire dalla Serie C per tornare il giocatore che tutti avevano ammirato poche stagioni fa. È stato questo l’obiettivo di Mario Sampirisi quando lo scorso luglio ha deciso di accettare l’offerta dell’ambizioso Monza dopo tre buone annate da titolare a Crotone. Nato a Caltagirone il 31 ottobre 1992, Mario aveva iniziato la sua carriera direttamente della Serie A con la maglia del Genoa e dopo tre stagioni in Liguria (con una parentesi di sei mesi al Chievo) era stato ceduto in prestito al Vicenza. In B sembrava aver trovato la sua dimensione ideale (81 partite da titolare e un gol con i veneti) ma la chiamata dei calabresi l’aveva riportato alla ribalta in A per altre due stagioni. Mario, però, è un ragazzo che ama le sfide. E soprattutto ama vincerle. Per questo non ha stupito la sua decisione di passare al club di Galliani e Berlusconi. Un club trascinato alla promozione in B e che ha come obiettivo dichiarato quello del doppio salto di categoria.
Il 19 giugno è arrivata anche un’altra buona notizia per il calcio siciliano e per i tifosi del Palermo in particolare. È infatti in quella data che è arrivata l’ufficialità del ritorno in Serie C che ha decretato il ritorno dei rosanero tra i professionisti dopo un anno di dilettanti. E la nuova società del Presidente Sagramola ha già iniziato a vagliare il mercato per affrontare da protagonista la prossima Serie B. I primi nomi finiti sul taccuino dello staff tecnico sono quelli di Soufiane Bidaoui e Jonathan Biabiany, rispettivamente del Trapani e dello Spezia ed entrambi in scadenza di contratto. Prima di fare mercato, però, andrà sciolta la riserva sulla guida in panchina. Scontato l’addio a Pergolizzi, sono tre i profili vagliati dalla dirigenza: Fabio Caserta della Juve Stabia, Vincenzo Italiano dello Spezia e Roberto Boscaglia della Virtus Entella.