Riaprire una ferita. Condividere con semplicità il dolore che l’ha colpita appena un anno fa, quando il passaggio di un tir su quella strada che ancora oggi è la quotidianità, ha cambiato per sempre il destino di una famiglia. La signora Lembo, moglie di Natale, ultima vittima del viavai di mezzi pesanti, ha poggiato delicatamente un mazzo di fiori, circondata dall’affetto di una parte di cittadini, quelli vicini al Comitato La Nostra Città che hanno voluto ricordare questo triste anniversario.
Tra i presenti molta delusione, soprattutto per l’assenza dell’amministrazione comunale (solo la consigliera Nina Lo Presti ha partecipato) che in queste ultime settimane sembra stia prendendo scivoloni di stile, non ultima la continua ricerca di soluzioni “a venire” per il definitivo blocco del passaggio dei tir in città.
E proprio mentre si svolgeva la piccola/grande commemorazione, un tir è stato fermato, per chiedere come mai stesse passando da Via La Farina (nonostante si sia data per certa la deviazione tranne casi eccezionali a Tremestieri, con tanto di aumento di corse). Il camionista ha risposto che gli era stato detto di fare il biglietto alla Rada San Francesco. Una barzelletta.
Da giorni infatti stiamo documentando il traghettamento dei tir dall’approdo “storico”, e la notizia riportata dalla Gazzetta del Sud, dell’utilizzo di informatori mobili al posto dei Ied infomativi in autostrada non sembra essere la più pratica tantomeno la più efficace.
“Quello che non ci convince è il ripetersi dell’approccio al problema- dichiara Visicaro – da quarantanni ascoltiamo l’intenzione di risolvere la questione: ed ancora oggi sentiamo che bisognerà aspettare l’approdo “nuovo” di Tremestieri , e non riusciamo a capire come continui a rimanere l’emergenza. Oggi siamo alle comiche, se la soluzione deve essere che quando (chissà quando) la chiocciola di Tremestieri dovesse essere piena qualcuno dovrà presentarsi con cartellone alla mano ai caselli; è incommentabile.”
A Visicaro fa eco la consigliera Nina Lo Presti, a cui abbiamo chiesto lumi sui fondi eco-pass: “non sono stati ancora incassati dal Comune, e questo è un grossissimo problema – dichiara- Sulla rada San Francesco devono essere prese scelte immediate e incontrovertibili: deve essere chiusa, bisogna optare per la salute pubblica senza deroghe ne condizioni”.