Il dibattito cittadino sul tema dell’abuso di alcool che coinvolge i minori continua a dividere l’opinione pubblica, considerando la linea del Comune di Messina che continua ad essere quella della repressione, piuttosto che di una questione da affrontare politicamente con ii servizi sociali.
Mentre resta inascoltato l’appello a istituire un educatore di strada, il garante per l’infanzia e l’adolescenza Angelo Fabio Costantino, interviene nuovamente sulle ultime notizie di cronaca: “Apprendo dagli organi di stampa dell’applicazione di una sanzione amministrativa al genitore di una minore di anni 17 sorpresa mentre consumava bevanda alcolica in compagnia di un maggiorenne.
Immagino che tale sanzione sia stata computata al genitore per violazione dei regolamenti comunali (ordinanza n.189) in quanto i minorenni non sono assoggettabili ad alcuna sanzione amministrativa. Della sanzione può essere chiamato a rispondere il genitore sul presupposto che la trasgressione sia conseguenza di mancata custodia.
Consegno ai Giuristi gli opportuni approfondimenti ma mi interrogo sull’efficacia preventiva di una multa computata al genitore di una 17enne tranne che non si immagini che la prevenzione del disagio sia esclusiva responsabilità della famiglia.
L’utilizzo di alcolici dei minori è un’emergenza assoluta che va iscritta all’interno del complesso mondo dell’adolescente che spesso chiede aiuto attraverso i suoi agiti trasgressivi fuori dalla famiglia naturale e dentro la famiglia sociale (coetanei).
Considerare il consumo di alcol dei minori alla stessa stregua della loro violazione del codice della strada mi preoccupa.
Prevenire non significa tenere i ragazzi a casa e criminalizzare i genitori, che qualora irresponsabili ed inefficaci la nostra normativa,attraverso il Tribunale per i minorenni, li sanziona sino a sollevarli dalla responsabilità genitoriale, ma ascoltare i loro bisogni più intimi e profondi, la loro solitudine per costruire occasioni di aggregazione e socialità efficaci e funzionali alle loro esigenze.
Continuo a sostenere – conclude Costantino – l’opportunità di coinvolgere i tecnici e gli esperti di adolescenza per pensare ad una città più sicura ma anche più accogliente ed includente”.