Unire la città bassa alla città alta per la migliore fruizione del Castello e dell’intera cittadella fortificata. E’ questo lo spirito che ha indotto l’amministrazione comunale a portare avanti l’idea di realizzare un collegamento pedonale meccanizzato che metta in diretta comunicazione il rione di Vaccarella con la scalinata che conduce al Castello.
Il progetto redatto dal funzionario comunale, arch. Nino Giardina, prevede che tale collegamento venga realizzato lungo la scalinata di Mezzaluna, nella zona Vaccarella. La via conduce al Borgo, ai piedi del castello. Il progetto – che ha già ottenuto il parere favorevole dell’ASP, del Genio Civile e della Soprintendenza di Messina - sarà inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche.
“Abbiamo gettato un altro seme nel terreno dello sviluppo di questa città – spiega il sindaco Carmelo Pino – puntando su una progettualità mirata che preveda, nel massimo rispetto dell’impatto ambientale quelle opere ritenute indispensabili per garantire al turista quei servizi che oggi si trovano in tutte le località che fanno del turismo il loro punto di forza.
L’intervento di collegamento pedonale meccanizzato Vaccarella – Borgo vuole essere il primo passo per unire due realtà importanti come la città bassa, il rione Vaccarella, l’area dei porticcioli turistici col nostro bene monumentale più importante. Sappiamo tutti quanto sia complesso oggi raggiungere quella zona, anche per i problemi viari. Sfruttare la scalinata di via Mezzaluna, oggi abbandonata, significa collegare città bassa e città alta, senza l’uso dell’auto. Oggi ad esempio chi è abituato alla passeggiata in marina Garibaldi difficilmente raggiunge il Castello perché scoraggiato dalla lunghezza del percorso e anche se volesse farlo in auto, finirebbe per non trovar posto al Borgo. Con un collegamento pedonale meccanizzato le cose sarebbero sicuramente diverse. E analoga iniziativa siamo intenzionati a sviluppare tra il Tono ed il Borgo. Interventi non invasivi (penso a chi voleva la funivia!) ma in linea con le progettualità di tante città. Ad esempio di recente è stato reso fruibile il Castello di Calatabiano grazie ad un ascensore panoramico.
E’ chiaro che gli amanti della mummificazione della città avranno sempre da ridire, ma guai se un amministratore che immagina un futuro diverso per la propria città, proiettato finalmente nella valorizzazione della risorsa culturale e turistica, favorita anche dalla nuova offerta del diportismo, si faccia condizionare dai disfattisti. Andremo avanti su questa strada e il prossimo obiettivo sarà quello di intercettare le risorse che ancora oggi la comunità europea mette a disposizione perché, questo tengo a sottolinearlo, nessun importo graverà sulle casse comunali. Per inserirsi però un Comune deve avere i progetti: non bastano i proclami. E mai come in questo caso ritengo che sia giusto prendere in prestito una frase di Einstein: “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose”.