Il movimento Città Aperta di Barcellona Pg è stato tra i protagonisti del dissenso organizzato all’arrivo nella città del Longano del leader della Lega Matteo Salvini. L’ex ministro ai contestatori ha detto: “Mantenete voi migranti, sono turisti pagati per non fare nulla”. “La Sicilia ha bisogno di turisti che pagano non di turisti che vengono pagati per stare qua sul balcone a non fare un accidente”.
Ma ieri sera di fronte al Parco Urbano Maggiore La Rosa erano in tante e in tanti: una protesta spontanea che ha accomunato persone anche diverse tra loro.
“La presenza, il dissenso, gli striscioni sono stati una testimonianza importante a maggior ragione dopo aver ascoltato le parole del leader della Lega e di chi lo ha preceduto – si legge in una nota – Gente sicuramente senza memoria o con una memoria “a convenienza” che esordisce con slogan di “salvezza” verso una terra che, a lungo e con convinzione, la stessa Lega ha dimostrato di non considerare degna di rispetto. Si sono autodichiarati uomini del fare, con soluzioni pronte a spronare l’economia dell’Isola. Uomini che hanno cambiato casacca pur di avere maggiore visibilità, come l’onorevole Antonio Catalfamo che con il suo approdo tra i leghisti ha permesso alla Lega di sedersi nel Parlamento siciliano. Noi la memoria la coltiviamo ogni giorno e non dimentichiamo gli insulti – continua il Movimento Città Aperta che ha espresso anche un candidato a Sindaco per le prossime amministrative – ma soprattutto le politiche meschine e arraffatrici che hanno caratterizzato l’azione della Lega, al governo per moltissimi anni fin dalla prima era Berlusconi. Che non vengano dunque a parlare di novità, di concretezza, di svolte. Ma soprattutto che non si permetta ancora e ancora l’offesa verso tante donne e uomini che arrivano in Europa per costruire un futuro migliore. In un momento storico in cui l’Italia avrebbe davvero bisogno di nuove strategie, di ripensare il sistema economico, di garantire a tutte e tutti una speranza, Salvini non sa fare altro che tirare fuori i suoi beceri cavalli di battaglia: “turisti che non pagano” ha apostrofato alcuni dei ragazzi ospiti dello Sprar, invitando chi in piazza lo contestava a “portarsene tre a casa”. Una strategia comunicativa che ha un obiettivo ben chiaro: sostituire nel mirino dell’odio i meridionali di una volta con i migranti di oggi per unire il paese contro un nemico comune. Perché è solo così che si sentono “vincenti”, seminando odio contro chi non è come loro per camuffare inadeguatezza e ruberie. È proprio per questo che anche noi, ieri sera, eravamo in piazza. Mettendoci la faccia, senza violenze né agite né suggerite con codardia. Abbiamo sempre fatto politica – conclude la nota – per contrastare questo modo di fare e per questo siamo indignati per quanto ieri sera è stato permesso. In tempi di norme anti assembramento è stato autorizzato un pubblico comizio, con tanto di service allestito in piazza e vigili urbani ad interrompere il traffico per tutto il pomeriggio. Chi ha autorizzato la manifestazione? Con quali motivazioni? Evidentemente in questa città le regole valgono solo per alcuni ed è importante che anche di questo resti memoria oggi e sempre, anche quando alle urne bisognerà dimostrare che la Sicilia non si lega”.