Sulla scelta dell’amministrazione De Luca di rimanere fuori da Taormina Arte è intervenuto MessinAccomuna, chiedendosi se “esiste ancora un Consiglio Comunale a Messina: un organo che tuteli la regolarità degli atti amministrativi, eserciti funzioni di controllo e indirizzo politico, rappresenti con fermezza e dignità i cittadini che lo hanno eletto”
“Alcuni Consiglieri gridano allo scandalo per l’esclusione di Messina da TaoArte – si legge in una nota – Il Consiglio aveva rigettato una proposta del Sindaco, decidendo di restare nel Consorzio; l’Amministrazione se n’è fregata. Non ha versato le quote e Messina viene espulsa dalla gestione di una delle più importanti manifestazioni culturali internazionali della Sicilia. L’obiettivo di De Luca? Istituire “l’internazionale della ciaramella”. Il Consiglio non vuole? Chissenefrega. È questione di orizzonti culturali: dalle stelle alle stalle; così è, se vi pare!
Appena qualche giorno fa i Consiglieri si sono fatti allegramente espropriare funzioni e competenze, accettando procedure illegittime per ATM (primo regalo: un forte aumento dei biglietti e delle ZTL). Eccezione, quattro Consiglieri del M5S che hanno diffidato dal procedere (attendiamo gli atti conseguenziali all’ovvio rigetto della diffida).
Giusto gridare al tradimento, ma i Consiglieri hanno il dovere di reagire in maniera forte e adeguata. Sono state violate competenze, espropriati ruoli, disattesi indirizzi vincolanti? Sono state realizzate azioni gestionali incongrue e malaccorte (mascherine, droni, ATM e non solo)? Sembra di sì, ripetutamente. Che non finisca tutto a tarallucci e vino. I Consiglieri denuncino nelle sedi opportune (la magistratura contabile, amministrativa e ordinaria) le violazioni delle regole. Se così così non fosse, saranno evidenti il “clima” politico della città e l’inconsistenza farsesca delle “prese di posizione”.
Messina è anche offesa dalle misteriose e ripetute “assenze” del Sindaco dalla città. Non si era mai visto un Sindaco che, quando ritiene, se ne va per periodi così lunghi, senza impegni istituzionali. E nessun Consigliere che si azzardi a dire che con Messina non si gioca, che questa città non è un trampolino.
Moltissimi cittadini rigettano l’illegittimità come criterio di governo. Chi grida all’esproprio e allo scandalo agisca coerentemente per ripristinare, finalmente, la regolarità e la correttezza dei comportamenti nei fatti amministrativi. Fino a questo momento il Consiglio ha meritato, con la sua incapacità di reazione, gli abusi del Sindaco. È il momento di far valere nuovamente la legalità, anche a Messina”.