Più tavolini nelle strade e meno burocrazia: la protesta dei locali arriva in piazza municipio

Meno burocrazia, più “centimetri” di suolo pubblico: e poi la “promessa vana” della Soprintendenza che non ha partecipato all’incontro che avrebbe dovuto essere “risolutivo” con il consiglio comunale e i commercianti.  Questi i motivi alla base della protesta si è tenuta stamane davanti al municipio di Messina, capeggiata dal vicepresidente vicario del Consiglio comunale, Nino Interdonato, insieme a imprenditori ed esponenti di Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Pim.

Ad impedire l’utilizzo del suolo pubblico per i tavolini è l’assenza di linee guida da parte della soprintendenza ai beni culturali: una situazione che precede la pandemia, ma che oggi si rivela ancora più pesante.

“Chiediamo alla soprintendenza di Messina un iter chiaro e definito e un protocollo standard e semplice che consenta agli imprenditori che otterranno soldi a fondo perduto o che aderiranno ai prestiti fino a 25 mila euro previsti dal governo di investire nelle loro attività”.

 

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