di Michele Bisignano* – Con la fine della fase di Lockdown, anche a Messina riapriranno esercizi commerciali, fra cui locali di varia tipologia, che sono stati chiusi nel periodo di forte emergenza.
Tale riapertura dovrà svolgersi all’insegna di regole ben definite, perché, purtroppo, il virus non è stato ancora debellato.
E’ impensabile, quindi, che nella nuova “Fase” possano essere reiterati comportamenti e modalità posti in essere prima della pandemia; e per tali considerazioni che vanno adottate misure quali l’utilizzo obbligatorio di dispositivi di sicurezza, e soprattutto l’assoluto mantenimento del cosiddetto “distanziamento sociale”.
Ciò potrebbe implicare un ampliamento dell’utilizzo di spazi pubblici da parte dei locali che somministrano cibi e bevande, e che sono concentrati soprattutto nell’area del centro cittadino. Un’area che ha notoriamente un’alta densità abitativa e residenziale, oltre ad essere il cuore commerciale della città.
Elementi che vanno tenuti presenti nell’adozione di un piano che sia intersettoriale e rispondente alle linee guida dettate dal Governo Nazionale.
Bisogna quindi rendere compatibili l’utilizzo di eventuali nuovi spazi sottratti ad altri tipi di fruizione, con le regole fondamentali di tale distanziamento sociale, anche nel rispetto delle esigenze e dei diritti dei residenti e di tutti coloro che lavorano nel centro cittadino.
Ciò significa che non possono essere occupati totalmente i marciapiedi non consentendo la pedonabilità, e che devono essere lasciate libere le vie di accesso a tutte le abitazioni ed ai portoni dei vari edifici.
Va inoltre tenuto presente che (e questa sarebbe l’occasione giusta per una riflessione in tal senso) data la proliferazione selvaggia, e non rispondente ad alcuno logica di mercato, di concessioni per esercizi vari, derivante dalla mancanza di un piano commerciale adeguato, ci si trova in presenza di locali che non avrebbero dovuto avere alcuna agibilità, perché privi di spazio adeguato sia all’interno che all’esterno.
E’ evidente quindi che tale nuova fase necessiti di controllo adeguati e non episodici nel centro cittadino, perché è naturale che non possono svolgersi intrattenimenti musicali ed occasioni di aggregazione che creano naturalmente assembramenti e quindi pericoli di contagio, come ci sembra logico che si dovesse stabilire un’orario di chiusura unico valido per tutti i vari tipi di locali del centro cittadino.
Tali controlli per essere sempre più efficaci necessitano di una sinergia tra tutte le varie Forze dell’Ordine, per vigilare su qualsiasi tipo di comportamento omissivo, anche perché non si tratta, come prima, di rispetto di regole di civiltà, ma della salvaguardia della salute collettiva.
*Portavoce Comitato Civico Centro Storico Vivibile