di Luana Spanò – A Leni un caso di Covid-19 infuoca gli animi e i sindaci delle Eolie sembrano essere l’uno contro l’altro. Il primo cittadino di Leni Giacomo Montecristo, in diretta facebook, aveva comunicato che le diciotto persone venute a contatto con un positivo, che aveva abbandonato la quarantena prima di ricevere il risultato del tampone, erano risultate negative al test. Sempre in diretta chiedeva alla collega di Malfa di strappare il comunicato che stava facendo girare con il quale invitava i cittadini del suo comune a non recarsi a Leni. Esortava anche il sindaco Marco Giorgianni a corrispondere alla famiglia di Lipari venuta in contatto con il positivo, che poteva tornare ad uscire. Non si era fatta attendere la reazione del sindaco di Lipari che ricordava a Montecristo che le comunicazioni o gli inviti fra Amministratori sarebbe stato opportuno venissero inviate per le conosciute vie istituzionali e non a mezzo comunicati stampa e/o video messaggi e che la famiglia posta in quarantena avrebbe ultimato la stessa solo dopo il tampone e risultato negativo.
Più tardi il sindaco di Leni rammenterà a quello di Lipari che lui stesso aveva appreso la notizia della famiglia posta in quarantena dalla sua diretta facebook e le notizie a mezzo stampa e che voleva tranquillizzare, con gli stessi mezzi usati dal suddetto, la famiglia di Lipari.
Tuttavia, la replica più dura è arrivata dal sindaco di Malfa Clara Rametta: “Il comunicato emesso dal Comune di Malfa del 11.05.2020, per chiedere ai cittadini di limitare al minimo gli spostamenti verso il Comune di Leni, è stato un gesto dovuto, per tutelare la comunità, non solo quella di Malfa ma dell’intera isola. Non posso fare a meno di sottolineare che il collega sindaco del Comune di Leni, Giacomo Montecristo, non abbia in nessun modo messo a conoscenza la sottoscritta del caso COVID-19 dello scorso 08 Maggio, mettendo inevitabilmente a repentaglio e grande rischio tutta la nostra comunità”.
Parole forti che sembravano essere passate quasi inosservate.
Il sindaco di Santa Marina Salina Domenico Arabia ha atteso a lungo prima di pronunciarsi pubblicamente, lasciando alla tarda sera di ieri il fluire delle sue parole. In un lungo post esprime vicinanza al collega di Leni dopo le dure parole del sindaco di Malfa: “Rimango allibito ma anche amareggiato quando leggo che un Sindaco viene accusato pubblicamente di aver messo a repentaglio la salute di tutta la Comunità solo perché non ha comunicato a un altro collega ciò che accadeva sul proprio territorio, in quest’isola dove le cose si sanno ancor prima che accadano. Sarebbe bastato essere solidali e vicini piuttosto che alimentare ulteriore allarmismo per una situazione che di fatto è stata tenuta sotto controllo e in modo corretto.
Troppe cose brutte sono state scritte e dette in questi giorni sugli ultimi avvenimenti emergenziali sulla nostra amata Salina. Anche se l’ho fatto telefonicamente nell’immediatezza degli eventi, mi sento di esprimere nuovamente la mia piena solidarietà alla Comunità di Leni e al suo Sindaco Giacomo Montecristo, persona che stimo e con la quale riusciamo a condividere percorsi comuni anche a costo di apparire outsiders. Gestire un’emergenza di questo genere non è semplice e vi posso assicurare che nei momenti concitati in cui si lavora per ricostruire tutti gli spostamenti e contatti di ogni persona coinvolta per ridurre il potenziale contagio, a garanzia di tutta la Comunità, l’ultima cosa che si pensa è di informare giornali, blog vari, amici, familiari o anche altri colleghi. Non c’è tempo per farlo perché quello di cui si dispone deve essere utilizzato per contrastare l’emergenza, se si vuole essere risoluti. E l’unico modo per farlo è isolare, mettere in quarantena e far effettuare i tamponi e il tutto nel più breve tempo possibile. Se i risultati sono negativi, dovremmo tutti poter tirare un respiro di sollievo e gioire. In questo periodo abbiamo usato parole come UNITÀ, UNITI SI VINCE, CE LA FAREMO. Abbiamo condiviso post su Facebook con questi concetti ad ogni ora del giorno e della notte per due mesi, ma poi alla prima difficoltà, all’interno della nostra isola e dopo aver subìto una gogna mediatica senza eguali solo perché Salinari, siamo stati pronti a puntare il dito sul nostro prossimo infischiandocene di tutto ciò che avevamo detto, scritto o pensato fino ad un attimo prima. Auspicare di intraprendere un dialogo sano e costruttivo con le altre amministrazioni dell’isola dovrebbe essere un’azione che si vuole sempre, oggi come ieri e mi auguro anche per un domani, dimostrandolo con i fatti concreti e non solo nel periodo di emergenza che comunque esiste e che deve essere affrontato in modo congiunto, e giammai in rapporti di sottomissione. Forse una telefonata di scuse e di vicinanza sarebbe stata la cosa più giusta da fare. Ricordiamoci sempre che le parole hanno un peso e un sindaco ne sopporta anche troppi di pesi”.