di Luana Spanò – È stato approvato presso l’Assemblea Regionale Siciliana il contributo a favore delle partorienti delle isole minori.
L’assessore De Luca da sempre impegnata sulla questione ospedale, ha dichiarato: “Sono consapevole che il contributo partorienti non sia la soluzione, infatti, abbiamo portato e stiamo portando avanti, ben più importanti battaglie ma, pur non ripagando sicuramente le nostre famiglie dai disagi sociali subiti, rappresenta un aiuto per favorire una parità di condizioni per le gestanti delle Isole minori, costrette a trasferirsi fuori dal proprio Comune per dare alla luce il proprio figlio”.
Inoltre, rassicura tutte le mamme che hanno partorito nel 2019, rispondendo ad una polemica insorta sui social: ” L’Assessorato alla Salute provvederà, nei tempi necessari, ad emettere gli atti successivi alla finanziaria, all’interno della quale è postato il fondo per il contributo partorienti delle piccole Isole.
La Regione Siciliana, tenuto conto dei precedenti normativi, dovrà fissare requisiti e modalità di erogazione che sono convinta, visto lo spirito di condivisione attestato dalla stessa rispetto alle esigenze del nostro territorio sulla tematica, saranno garanti di una continuità temporale del contributo”.
A chiarirlo anche un post del consigliere Annarita Gullotta: “Secondo le mie informazioni il meccanismo di rimborso delle partorienti avverrà in ordine cronologico, rimborsando nell’anno di competenza le istanze dell’anno precedente.
Quindi il 2020 per il 2019, il 2021 per il 2020, il 2022 per il 2021. Come già avvenne nel 2016 quando fu istituito il contributo. Ovviamente (in ragione del numero complessivo delle partorienti) si potrebbe porre il problema nel 2022, e a quel punto si dovrà valutare unaltra disposizione per quella data. In settimana entrante probabilmente avremo il decreto assessoriale che disciplina per bene il meccanismo e tutto sarà più chiaro. Nell’attuale finanziaria sono stati stanziati 900.000 euro, anziché i 600.000 euro previsti dalla precedente legge del 2016 sempre per un triennio, proprio per bilanciare il vuoto per il 2019. Insomma aspettiamo il provvedimento attuativo”.