“Questa mattina ci siamo recati presso la Casa Circondariale di Gazzi assieme al presidente della IV^ Circoscrizione Francesco Palano Quero per concludere le sottoscrizioni relative alla raccolta delle firme per i 12 referendum. NON CI E’ STATO POSSIBILE potere svolgere questa funzione”. A denunciare l’accaduto attraverso un comunicato stampa il referente cittadino del comitato referendario Saro Visicaro che ricorda come già lo scorso 30 agosto si era iniziato, all’interno della struttura carceraria, a compilare i relativi moduli e a certificare le firme degli aventi diritto. “Quello stesso giorno avevamo anche concordato, con il direttore del carcere, una successiva visita per completare la raccolta avendo verificato la numerosa partecipazione dei detenuti. Come è prassi, nei giorni scorsi, avevamo comunicato al DAP data e nominativi delle persone che avrebbero dovuto partecipare all’incontro di oggi. Qualcosa però ha impedito che un legittimo diritto si potesse esercitare.”
“Sarebbe bastata una normalissima telefonata del Direttore al Dipartimento all’amministrazione penitenziaria per risolvere in tempo reale il problema– continua Visicaro – Invece, nonostante la successiva disponibilità del Dap, a seguito di un intervento di Rita Bernardini, purtroppo i tempi sono slittati tanto da dover rinunciare. Tutto questo avviene a pochissimi giorni dalla chiusura della campagna referendaria. In questa città si è configurata la singolare condizione attraverso la quale impedimenti, anomalie e indifferenze generalizzate hanno caratterizzato tutta la stagione referendaria. Non avere la disponibilità di chi per legge possa autenticare le firme o di chi istituzionalmente ( come Comune, Tribunale etc.) faciliti o garantisca la raccolta delle sottoscrizioni in modo assolutamente legale vanifica ogni sforzo di partecipazione. Sarebbe bastato disporre il distacco fuori dalle sedi di appartenenza di delegati alle autentiche, come previsto dal dpr n°445 del 28 dicembre 2000, per permettere di organizzare tavoli di raccolta,gazebo,etc. Evidentemente “gli eletti dal popolo”, assieme a buona parte della pedante organizzazione amministrativa dei pubblici funzionari, si sentono autorizzati ad ostacolare quella partecipazione democratica prevista dalla Costituzione di cui si riempiono la bocca”.
Intanto la campagna referendaria prosegue: in queste ultime ore si può FIRMARE presso l’UFFICIO ELETTORALE di Palazzo Zanca.
Inoltre sono stati organizzati dei banchetti a piazza Cairoli: il 13/09/2013 dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 18.00 alle 20.00; il 14/09/2013 dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 18.00 alle 20.00.
Alla raccolta firme sul pacchetto referendario collaborano FutureDem Messina e provincia e il circolo “PD-Libertà” di Messina. I referendum riguardano divorzio breve (per eliminare l’obbligo dei tre anni di separazione prima del divorzio), droghe (per abolire la pena detentiva per fatti di lieve entità), abolizione finanziamento pubblico ai partiti, otto per mille (per lasciare allo Stato la quota di 8 per mille di chi non esercita l’opzione), lavoro e immigrazione (per l’abrogazione del reato di clandestinità e modificare quelle norme discriminatorie che comportano la perdita del permesso di soggiorno per quegli immigrati che perdono il lavoro).