di Palmira Mancuso – Questa mattina, contemporaneamente alla bocciatura del Consiglio di Stato, ha preso ufficialmente avvio la piattaforma “Si passa a condizione” e sono stati eseguiti i primi controlli che hanno dato esiti assolutamente convincenti. Agli sbarchi della Caronte&Tourist sono stati registrati i seguenti dati:
Traghetto ore 6:30 – 23 auto, 17 viaggiatori (3 senza richiesta preventiva) e 6 Pendolari (tutti con richiesta preventiva ed esito positivo); 77 pedoni tutti pendolari di cui 5 senza autorizzazione preventiva e 3 con richiesta effettuata ma non completata.
Traghetto ore 8:20 – 29 auto, 15 viaggiatori (3 senza richiesta preventiva) e 14 Pendolari (1 senza richiesta preventiva); 82 pedoni, 80 pendolari di cui 7 senza autorizzazione preventiva e 2 visitatori (1 lavoratore a chiamata e 1 paziente per dialisi) senza richiesta preventiva.
52 auto con 32 viaggiatori (6 senza autorizzazione preventiva) dei quali 20 Pendolari (1 senza autorizzazione preventiva); 229 pedoni, dei quali 227 pendolari (22 senza autorizzazione preventiva e 2 viaggiatori senza autorizzazione preventiva).
Il totale generale è dunque il seguente: 52 auto di cui 7 senza autorizzazione preventiva (13,4%) – 229 pedoni di cui 24 senza autorizzazione preventiva (10,4%). Per tutti coloro che non avevano effettuato la registrazione preventiva si è proceduto a dare assistenza tecnica e fare compilare la scheda tramite applicazione web.
Dunque dati che sostanzialmente confermano che non solo non vi è alcun “esodo”, ma che l’escalation di invettive contro le istituzioni sovraordinate che hanno fatto di Messina un caso nazionale, non erano giustificate dal momento che la banca dati è solo un fardello in più per i viaggiatori che già sono tenuti a registrarsi sul sito regionale.
Il sindaco si ritiene soddisfatto: “Tali controlli e trasparenza dei numeri non sono mai stati garantiti dai DPCM e ordinanze di Musumeci”.
Si tratta comunque di veicoli e persone che lo Stretto lo hanno attraversato, sebbene nell’immaginario collettivo il “blocco” è la parola d’ordine. Perchè possono farlo adesso e potevano farlo anche prima, con restrizioni che valgono per tutti i cittadini e le città italiane, senza bisogno in piena emergenza di intraprendere una battaglia politica mettendosi contro Presidente della Regione, Ministro degli Interni e Consiglio di Stato.
Cateno De Luca oggi ha annunciato anche di volere “consegnare la fascia tricolore alla Lamorgese” invitandola “ad occuparsi lei della fase emergenziale”, e ribadisce che “l’ordinanza rimane ancora in vigore”. Tecnicamente, infatti, il Consiglio di Stato da un parere. Al parere seguirà una deliberazione del Consiglio dei ministri che dovrà essere recepita con decreto del Presidente della Repubblica.
Per il Consiglio di Stato di fronte a emergenze nazionali come quella attuale ci deve essere – pur nel rispetto delle autonomie costituzionalmente tutelate – una gestione unitaria della crisi. E questo per evitare che interventi regionali o locali possano vanificare la strategia complessiva di gestione dell’emergenza, soprattutto quando ci sono in campo le libertà costituzionali.