Un corteo pacifico che ha attraversato le strade di Barcellona, città dilaniata storicamente da una mafia sanguinaria e senza scrupoli che ultimamente si è risvegliata, città che per questo lotta contro ogni forma di illegalità e violenza, e che ieri ha sfilato per ricordare il nome di Attilio Manca, che purtroppo con la mafia centra eccome, dato che ne è vittima, sebbene come tale le istituzioni, ed in particolar modo la procura di Viterbo, non la riconoscono. Un evento pensato per sensibilizzare l’opinione pubblica e per chi ancora non conoscesse la vicenda del medico urologo di San Donà di Piave, che ha pagato con la vita il suo stesso silenzio in merito ad una delicata operazione condotta da un equipe medica di cui faceva parte, che salvò la vita al boss Bernardo Provenzano.
Una famiglia, quella di Attilio, che da anni lotta per la verità e per quella giustizia che evidentemente si arrampica sugli specchi, non fa il suo corso e uccide una seconda volta Attilio. L’ultimo assurdo verdetto è stato emesso pochi giorni fa, sempre dalla Procura di Viterbo che, per farla breve, ha archiviato la posizione dei cinque indagati chiave nell’inchiesta giudiziaria per accertare la morte di Attilio, e che dunque ha dato per certa la dinamica secondo la quale l’urologo si sarebbe iniettato da solo nel braccio sinistro e praticandosi due fori perfettamente allineati un mix di sostanze letali che ne ha causato la morte, il tutto nonostante la vittima fosse mancina. E’ stata proprio questa ultima vergogna giudiziaria a dare il là alla manifestazione “E se Attilio fosse tuo fratello”, organizzata da ANAAM (Associazione nazionale amici di Attilio Manca, gestita dai familiari della vittima) e che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, ma anche di tante istituzioni politiche, fra le quali Sonia Alfano, Antonio Ingroia, Renato Accorinti, Maria Teresa Collica (sindaco di Barcellona) e Salvatore Borsellino (fratello di Paolo), e ancora Sonia Capizzi (presidente associazione “Anti-racket Barcellona”) e Sonny Foschino (presidente associazione “Peppino Impastato”) , tutti uniti in piazza San Sebastiano per testimoniare la vicinanza alla famiglia Manca ma anche per gridare allo scandalo di una triste vicenda all’italiana.
Risuona ancora prepotentemente l’eco delle parole di Massimo Ciancimino che senza troppi giri di parole ha denunciato la volontà da parte delle istituzioni di insabbiare la vicenda, volontà figlia di una lunga e ormai documentata collusione Stato-Mafia. “E se Attilio fosse tuo fratello” non è solo uno slogan ma anche un monito, una richiesta d’aiuto e di legittima verità da parte di una famiglia intera che vive il dolore di una tragica morte sulla quale pesa l’incognita dell’omertà e sulla quale non si riesce ancora oggi, a quasi 10 anni di distanza, a fare luce. Verità, rispetto e pace per il povero Attilio Manca, una vittima di mafia, una vittima della mala-giustizia, una vittima per tutti noi. (ROBERTO FAZIO)