Fiato sospeso fino all’esito del tampone su due donne risultato negativo al coronavirus. Si chiude così la vicenda che ha visto protagoniste ieri al Tribunale di Messina due donne, chiamate a testimoniare in una udienza civile, e provenienti da Lodi, una delle aree maggiormente critiche per l’espansione del virus.
E’ uno dei tanti casi di psicosi che si registrano, ma che essendosi verificato in un luogo pubblico e così esposto al via vai di gente, è balzato alla cronaca visto anche il panico che ieri si era scatenato tra dipendenti del tribunale e avvocati alla vista degli uomini in tuta bianca e mascherina che hanno prelevato le due donne per eseguire il tampone.
Intanto l’intero sistema della giurisdizione, in particolare le regioni del Nord, Lombardia e Veneto, ma anche Roma ed alcune città del sud, si mobilita nel tentativo di fronteggiare l’emergenza sanitaria seguita alla individuazione di alcuni focolai di coronavirus in Italia. La reazione però non è uniforme e c’è già chi, come l’Aiga, chiede la tutela degli avvocati mediante un «provvedimento straordinario di sospensione dei termini sostanziali e processuali su tutto il territorio nazionale».
Intanto anche in città si fa i conti con le misure di contenimento che dal Governo centrale passano alla Regione per poi essere eseguite da ciascun comune, con la supervisione della Prefettura. A Messina alcune misure sono state già prese dal Sindaco Cateno De Luca.