La delibera della giunta Accorinti contro il MUOS (Mobile User Objective System) non lascia spazio ad interpretazioni. L’opposizione è categorica nei confronti dello sviluppo di un sistemache contribuirebbe a militarizzare la Regione Sicilia. Si dichiara, pertanto, “l’assoluta contrarietà’ al MUOS, impianto finalizzato a governare le prossime guerre nello scacchiere mondiale, che vedranno sempre più preminenti le armi di distruzione di massa e controllo remoto”, così riporta il documento stilato dalla giunta, fondato sull’intento di affermare con decisione che Messina e la Sicilia intera devono essere strumenti e simboli di pace nel mediterraneo e nel mondo, crocevia di culture e religioni.
“La terra di Sicilia da decenni e una portaerei, c’è una militarizzazione pazzesca” dichiara Accorinti che fa riferimento al suo passato da militante, spesso impegnato anche in tal senso. “Crocetta ha fatto un passo indietro perché l’istituto superiore di sanità gli dice che il MUOS non fa più male, io ho impostato la cosa su un altro filone di pensiero e a lui chiederò di intervenire in questo senso”. Da buon militante, infatti, il Sindaco ha manifestato un impegno attivo partecipando alle manifestazioni di Niscemi contro il MUOS e di Comiso contro i missili nucleari. La giunta si dice solidale con gli abitanti di quelle zone in cui ogni giorno ad essere messa a rischio è la vita e la salute. In linea con il progetto di pace, il Sindaco ribadisce l’intento di realizzare un gemellaggio con Assisi e Ben Ares, nonché di creare in città un luogo di preghiera per tutte le religioni.
Alla vigilia della festività più popolare e probabilmente più partecipata della città di Messina, non si poteva certo lesinare sull’argomento Vara. Ad intervenire, l’Assessore Todesco che rivela un appianamento dei diverbi provocati nelle scorse settimane dalla sua assenza. Mancano appena 24 ore all’evento e l’Assessore pensa già al prossimo anno. L’augurio per il 2014 è che questa festività’ possa coinvolgere un pubblico ancora più ampio, non solo provinciale, ed intercettare l’affluenza crocieristica di questi periodi caldi. Tutto sempre nel segno della legalità’ sulla quale si esprime a gran voce il coraggioso Accorinti con un’invettiva contro il pizzo e le pressioni inopportune.
“Chi sbaglia è fuori”, ma non dobbiamo vivere sulla scorta del pregiudizio. Alle sollecitazioni di chi suggerisce ad Accorinti che in mancanza di padri corrotti nella sfilata della Vara a subentrare saranno i figli, il Sindaco ribatte “Peppino e Giovanni Impastato sono i fari della nostra civiltà. Il padre Luigi era mafioso, uscire da quel mondo non era semplice, sono stati d’esempio”.(LAURA MANTI)