Assente l’amministrazione, il consiglio comunale ha ribaltato il voto negativo di tre giorni fa sul contratto Atm, seguito al no sul piano di liquidazione: ventitré i consiglieri presenti, sei i voti contrari e cinque gli astenuti. Lo spauracchio del sindaco pronto a chiedere il voto ogni qualvolta il consiglio non approva la sua linea politica, ha funzionato anche stavolta. Ma non mancano le polemiche, viste le dinamiche del voto d’aula.
A dire si parte del centrodestra e tre quarti di LiberaMe; contrari Gaetano Gennaro e Antonella Russo del Pd e i quattro consiglieri dei 5 Stelle presenti in Aula al momento del voto (Andrea Argento, Cristina Cannistrà, Pippo Fusco e Paolo Mangano).
Ma l’esito del voto non solo non era scontato, ma è cambiato nel giro di un paio di minuti: prima la bocciatura (con 11 contrari o astenuti e 10 favorevoli), quindi si è proceduto al riconteggio e all’ingresso in aula di Nello Pergolizzi e Alessandro Russo, che hanno votato sì.
In tutto i favorevoli sono 12 (Bonfiglio, Crifò, D’Angelo, Interdonato, Pergolizzi, Caruso, Parisi, Rotolo, Alessandro Russo, Serra, Vaccarino e Zante) 6 i contrari e 5 gli astenuti (Bramanti, Cardile, La Fauci, Pagano, Scavello).
Traballa il consenso sul consigliere di LiberaMe accusato di fare opposizione solo sui social, e che nella sua pagina facebook raccoglie anche il consenso di chi dice di averlo fatto per i lavoratori, senza mai considerare che tuttavia anche l’amministrazione avrebbe potuto attuare delle modifiche per andare incontro alle esigenze di lavoratori e sindacati. Piuttosto che minacciare il blocco del servizio.