E’ Messina, con oltre il 75% delle adesioni allo sciopero dei benzinai del 6 e del 7 novembre, la provincia siciliana in cui si è registrato il maggior numero di gestori che hanno incrociato le braccia per dire no ai provvedimenti del Governo sulla digitalizzazione dei pagamenti.
A comunicarlo la Faib Confesercenti provinciale, che punta il dito contro l’aggravio di spese gestionali che deriva dalle nuove norme, che riducono ancora il già misero margine di guadagno.
La fatturazione elettronica, l’invio telematico dei corrispettivi, l’introduzione, a breve, del das elettronico, le commissioni sulle carte di credito e non ultimo il differenziale tra servito e self che, secondo la Faib, arricchiscono il concessionario rendendo agli occhi dell’utente il gestore alla stregua di un ladro. Queste le problematiche del settore che hanno indotto i benzinai ad alzare la voce e ad aderire in modo massiccio alla serrata dei giorni scorsi.