Messina, è morto l’avvocato Franco Pustorino: ha esercitato fino a 90 anni

di Palmira Mancuso – “Avvocato si nasce” diceva sempre. E l’avvocato Franco Pustorino alla toga ha dedicato tutta la vita, fino allo scorso settembre, quando è stato presente in aula al Tribunale di Messina per difendere un giovane imputato, perchè la passione e l’esperienza lo hanno sempre sostenuto nonostante i suoi 90 anni e i conseguenti acciacchi. “Io non mollo!” diceva a quanti lo continuavano a cercare, per un consiglio o ancora per farsi rappresentare in giudizio. Tenace e attaccato alla vita, che si è conclusa serenamente nella sua casa che negli ultimissimi anni era diventata anche il suo inseparabile studio.

Il suo è un curriculum da “incastonare”: laureatosi nel 1951 ha partecipato ai più importanti processi che si sono svolti a Messina nel dopoguerra, tra cui quello “Bonaffini – la mafia del pesce”, il processo ai frati di Mazzarino, il processo per la bancarotta della Banca San Cataldo di Caltanissetta.

Collaboratore della “Rivista penale” era anche un lucido giornalista, e ha collaborato fin dal 1995 al quotidiano “La Gazzetta del Sud” e al periodico “Eco del sud” trattando soprattutto temi legati al diritto di cui era un grande conoscitore.

Iscritto all’albo della Cassazione dal 1969 è stato giudice conciliatore a Messina per 35 anni e dal 1996 anche vice presidente della Commissione Tributaria Provinciale di Messina.

In occasione della scomparsa, ad agosto di quest’anno, del fraterno amico Gianni Morgante, aveva scritto un ricordo rimasto fino ad oggi inedito: “Mi ricordo quando nell’ormai lontano 1952 la Gazzetta del Sud, fondata dall’indimenticabile Senatore Uberto Bonino, debuttò nelle edicole, stampata da un gruppo di giovani e promettenti giornalisti messinesi, in una piccola sede della via XXIV Maggio. Da allora la Gazzetta del Sud ne ha percorsa molta di strada, fino all’attuale trust editoriale con il Giornale di Sicilia. Io credo di essere stato uno dei più vecchi amici di Gianni. Negli anni ’60 c’era una sorta di “incubo” degli scoop. La mattina ci incontravamo in Tribunale io e Gianni: lui era sempre in attesa di uno scoop di cronaca giudiziaria, su cui io puntualmente cercavo di dargli delle dritte in anteprima. Questa collaborazione dopo molti anni cessò, quando Gianni Morgante lasciò la cronaca giudiziaria, che pure tanto amava, per l’amministrazione della società SES editrice della Gazzetta del Sud. Mi piace infine, ricordare che con Gianni non avevamo solo rapporti di lavoro, ma soprattutto ci legava una profonda amicizia familiare, grazie alla quale abbiamo trascorso insieme alle nostre rispettive famiglie, momenti piacevoli di allegria e festa. Per me era sempre una grande gioia andarlo a trovare alla Gazzetta, dove parlavamo di politica cittadina e nazionale: il suo telefono personale squillava in continuazione e lui, con la sua consueta gentilezza, rispondeva a tutti.
Oggi purtroppo quel telefono è muto e noi che lo abbiamo conosciuto, stimato e benvoluto, siamo tutti più soli.”

Parole di stima e di affetto tra “uomini d’altri tempi” che hanno lasciato traccia nella storia di questa città e che per molti sono stati un riferimento negli ambienti del giornalismo e della giurisprudenza.

L’ultimo saluto all’avvocato Pustorino sarà domani alla Chiesa di Santa Caterina Valverde alle 15.30.

 

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