AMBIENTE: SCIE DI LIQUAMI IN MARE, MA PER LE COSTE DI MESSINA E PROVINCIA ARRIVA LA “PROMOZIONE”

A chi ieri si trovava lungo le coste messinesi,  tra un bagno di sole e uno in acqua, non sarà sfuggita certo la vista di una lunga scia di liquami che, a tratti, si riproponeva sulle rive del mare. La macchia scura, proveniente da nord e diretta verso sud, ha infatti disturbato il bagno di molti e allo stesso tempo creato un po’ di preoccupazione mista a curiosità. Alcuni si sono affollati sulla riva intenti a osservarla mentre i bagnini invitavano la gente che si trovava in acqua in quel momento ad uscire, così da poter segnalare l’anomalia alla Capitaneria di Porto.

Il problema, però, sembra non essere riconducibile ai depuratori dei comuni della riviera che, al contrario, sono tenuti costantemente sotto osservazione proprio per impedire che possano venirsi a creare situazioni come quella di ieri. Eppure, anche ai meno esperti appare chiaro che non è poi così difficile riuscire a capire quale sia il punto di origine da cui proviene il rigetto delle condotte sottomarine. Scie di liquami evidenti, come quella di ieri, potrebbero facilmente essere individuate con una semplice ricognizione aerea, che permetterebbe di scoprire il luogo di provenienza e prendere così i dovuti provvedimenti.

Intanto, i dati emersi dall’operazione di monitoraggio delle coste siciliane eseguita da Legambiente dicono che il mare nostrano in alcuni punti è tutt’altro che pulito. Su 24 prelievi effettuati, infatti, 12 hanno dato esito negativo – soprattutto le zone di Palermo e Catania – mentre positiva sembra essere la situazione per le coste messinesi, dove i campioni rilevati risultano essere tutti entro i limiti di legge e comprendono San Saba(c.da Mella), Torrenova (Lungomare), Lipari (Canneto), Tusa (Castel di Tusa), Spadafora (Fondaconuovo), Milazzo (baia di Ponente e Tono) e Barcellona (Spinesante e Calderà). (DEBORA RUNCI)

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