“In marcia, per restare Umani”, a Messina John Mpaliza

John Mpaliza, attivista per i diritti umani, è partito il 20 Giugno scorso da Trento per una camminata che sta attraversando l’Italia e oggi pomeriggio ha fatto tappa Messina dove è stato affiancato dagli attivisti della Rete contro le povertà e le disuguaglianze.

“Insieme a lui – scrivono gli organizzatori – hanno finora marciato gruppi spontanei di cittadini, associazioni, individui, preoccupati per la crescita delle disuguaglianze e dell’odio sostanziale verso la povertà. Misure anti-accattonaggio, criminalizzazione dei senza-tetto, carenza di alloggi, sfruttamento nel mondo del lavoro e odio contro gli immigrati sono i principali tratti assunti dalla questione sociale in Italia. Una riduzione dei diritti e delle garanzie economiche e giuridiche che si gioca sui mezzi di comunicazione così come nelle politiche di livello nazionale e locale. Una erosione generale dei diritti che si alimenta della contrapposizione tra gruppi sociali e, in primo luogo, della divisione tra italiani e stranieri. Una campagna di riduzione delle garanzie, infine, che trasforma principi come l’universalità dei diritti e l’uguaglianza in oggetti controversi, anziché riconoscerli come baluardi elementari della civiltà politica”.

La Rete messinese contro le povertà e le disuguaglianze contesta l’ordinanza sul “decoro” emanata dal sindaco di Messina Cateno De Luca, così come i decreti “sicurezza” e “sicurezza bis” emanati dall’ex ministro Salvini.

“Meno polizia e più diritti – ha dichiarato il sociologo Pietro Saitta, rivolgendosi direttamente al sindaco dalla piazza, prima di passare la parola a John Mpaliza.

“Sono già stato qui a Messina una volta – ha ricordato Mpaliza – ed ero venuto a trovare l’ex sindaco. Era il 2014, e ricordo una Messina diversa.Non c’era l’odio che in qualche modo si respira. Noi stiamo camminando ormai da tre mesi per concludere la nostra marcia in Piazza San Pietro a Roma il 20 ottobre, con un messaggio semplice: restiamo umani. Qui ci sono persone, non ci sono bianchi, non ci sono neri.”

 

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