CALABRO’ COME PONZIO PILATO, ACCORINTI: “NON CREDO AL RICORSO SENZA L’AVALLO DEL PD”

La posizione espressa da Felice Calabrò rispetto al ricorso presentato dai tre “liberi cittadini” del PD resta quella di chi attende gli esiti di un atto di cui però, ufficialmente, il suo partito non si assume alcuna responsabilità. Il sindaco Accorinti lo ha incontrato nella serata di ieri, porgendogli direttamente quelle domande che in questi ultimi giorni in molti si sono posti. E la risposta è stata la stessa: “non ne sapevo nulla, non sono io ad  aver fatto ricorso…ma se dovessi vincerlo…”. Ecco, appunto. Qualora il Tar dovesse assegnare a Calabrò la vittoria elettorale al primo turno? L’avvocato democratico lascia aperta ogni possibilità. Chi vivrà vedrà.

Della “strategia dello gnorri” avevamo già commentato: ma oggi si aggiunge anche il sereno giudizio politico di Accorinti, che riporta la questione non sul piano del diritto, ma più propriamente sul piano del giudizio etico-morale. E lo fa con un esempio che ha voluto condividere con i giornalisti presenti alla conferenza stampa annunciata a stretto giro nella mattinata. “Io ho dichiarato prima del ballottaggio di voler continuare a percepire la somma equivalente al mio stipendio di professore di educazione fisica – ha ricordato – mettendo da parte il resto della somma spettante all’incarico di Sindaco, da destinare alla cittadinanza a cui verrà reso noto in che modo. Ora – dice guardando negli occhi i presenti – se io cambiassi idea? Nessuno potrebbe contestare il mio diritto ad uno stipendio da Sindaco: ma tutti potreste criticarmi sul piano etico e morale”.

Insomma, nessun giro di parole: il giudizio sulla mancanza di coerenza è chiaro. E non finisce qui. “Con tutta onestà – ribadisce Accorinti – non riesco a credere che dei membri del PD possano decidere in autonomia su una questione politica così delicata come il ricorso presentato, senza che ci sia un avallo o addirittura un imput dall’alto”.

Cosa succederà nel frattempo? “Io mi sto scialando a lavorare per il bene della città – ammette sorridente Accorinti, la cui elezione ha suscitato la curiosità anche della stampa estera, Der Spiegel compreso- e continuerò ad assumermi serenamente le mie responsabilità finchè  la legge me lo permette”.

A chi suggerisce la possibilità di “vendicarsi” lasciando il Comune con una dichiarazione di dissesto, Accorinti risponde: “Non farei mai un torto alla mia gente per puro interesse personale, o peggio contro un avversario politico. I nemici sono i cattivi compromessi, quelli che, al contrario delle mediazioni che sono indice di maturità, schiacciano la dignità e l’etica della vera politica”.

Il sindaco è anche consapevole che il dialogo è più che mai necessario per amministrare la città, a partire con l’area del centro-sinistra e in particolare dello stesso PD più critica con le scelte della dirigenza, e che proprio il prossimo venerdì 19 al lido “LUCKY BAR” ha dato appuntamento informale ad iscritti e non, per una sorta di “controassemblea” da cui ripartire con “un mare di idee per cambiare nel segno della partecipazione e della trasparenza”.

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