Politica e burocrazia tengono in ostaggio i 510 lavoratori della Messina Social City, ma la FIADEL non ci sta e minaccia una nuova ondata di proteste. La bocciatura del Consiglio comunale della ratifica del contratto di servizio della Messina Social City e la mancata presentazione da parte degli uffici competenti della delibera da sottoporre all’Aula mettono a rischio il pagamento degli stipendi di giugno e luglio.
“Senza delibera, a fine mese non si potranno pagare i salari di giugno e probabilmente anche quelli di luglio, che dovrebbero essere erogati in agosto, slitteranno -avverte Clara Crocè, dirigente del sindacato autonomo. Pretendiamo una soluzione immediata, perché non consentiamo né alla classe politica di Palazzo Zanca né all’apparato burocratico comunale di consumare una guerra all’amministrazione De Luca sulla pelle di centinaia di operatori e delle loro famiglie”. La maggior parte delle famiglie dei lavoratori è monoreddito e per la FIADEL è impensabile ritardare anche di un solo giorno il pagamento di quanto dovuto.
“La MSC è stata costituita da poco -puntualizza Crocè- e alcuni errori nelle procedure in questa fase li possiamo anche accettare, ma non a discapito della serenità degli operatori. Per quanto ci riguarda, la Commissione competente e il Consiglio comunale si posso riunire anche in notturna: l’importante è uscire fuori da questa palude. La burocrazia di Palazzo Zanca non può creare problemi all’amministrazione De Luca a discapito dei lavoratori. La verità è che la Messina Social City ha dato fastidio a politici e burocrati e a chi utilizzava i servizi sociali per piazzare amici, parenti e procacciatori di voti. Esigiamo soluzioni immediate, altrimenti daremo il via a una mobilitazione senza precedenti”.