“Dopo anni scriviamo la parola fine alla battaglia contro la pesca illegale nel sottocosta, praticata con reti a strascico ed a circuizione”. Lo annuncia con emozione Giuseppe Sanò, candidato alle Europee del 26 maggio e protagonista per il territorio messinese di mille azioni in favore del mare. Di oggi la pubblicazione del Bando di Gara per il progetto M.A.S.T.E.R. – Misure Antistrascico – Tutela e Ripopolamento, finalizzato a preservare e ripristinare l’equilibrio naturale nella fascia marina costiera denominata “Capo Peloro”, compresa l’eventuale installazione di elementi fissi o mobili destinati a proteggere e potenziare la fauna e la flora marina.
“Abbiamo giocato una partita difficile ed il merito del successo è tutto esclusivamente dell’ottimo lavoro di squadra – ha dichiarato Sanò, unico messinese nella lista di Più Europa – Il compito più difficile è stato sicuramente sollecitare la pubblicazione della dell’avviso di manifestazione d’interesse pubblico per la selezione di un progetto rispondente alle caratteristiche della misura 1.40 lettera B del FEAMP. La mia più grande fortuna è stata avere al mio fianco professionisti competenti, che hanno risposto prontamente alle necessità dettate dallo stato d’urgenza. Fondamentale il ruolo della Prof.ssa Nancy Spanò del Dipartimento Chibiofarm dell’Università degli Studi di Messina che ha prestato la sua opera per la stipula della necessaria convenzione con il Comune di Messina; a seguire gli aspetti tecnici per la partecipazione alla manifestazione d’interesse, nel pieno rispetto di quanto previsto, c’è stato il capacissimo RUP del progetto MASTER, l’architetto Francesco Falcone col quale ho condiviso, paure, tensioni e carichi di lavoro; impareggiabile la competenza dell’esperto Guido Beltrami che ha lavorato anche di notte.
Il rispetto dei tempi e la qualità dell’opera prestata dai migliori professionisti – continua Giuseppe Sanò – a nulla sarebbero valsi se a guidarci non ci fosse stato il comune amore per il mare, nostro e di oltre 33.500 persone che hanno sottoscritto una petizione a sostegno della battaglia contro la pesca illegale nel sottocosta”.
Il progetto M.A.S.T.E.R. prevede oltre al posizionamento delle barriere che impediscono l’azione distruttiva delle reti, anche delle piastre esagonali disposte a piramide che riproducono le condizioni per il ripopolamento della fauna ittica.
Un intervento, che mette un freno alle attività di pesca non sostenibile, alla distruzione di interi habitat e alla perdita della biodiversità, ha una ricaduta positiva a lungo termine che vale la pena rilevare.
“Questi fenomeni hanno provocato” – ha sempre ribadito Sanò “una perdita di posti di lavoro e di professionalità arrecando un danno oltre che di carattere economico-sociale anche sull’identità del luogo, legato ad un’antica tradizione dove il rapporto con il mare si è sempre coniugato con le attività di pesca nel rispetto dei cicli di vita delle varie specie di pesci, che invece in parte sono sparite e altre rischiano l’estinzione”.
Più Europa ringrazia l’Amministrazione comunale per non aver ostacolato il progetto, tralasciando lo schieramento politico da cui proveniva la richiesta d’aiuto.