Per oltre 4 ore il confronto è stato serrato. I Vigili Urbani devono attrezzarsi per combattere le calunnie sui social network? Devono utilizzare le tecnologie per far conoscere il lato positivo del loro lavoro? La risposta è si.
Il pretesto la presentazione del libro scritto dal sociologo e giornalista siciliano Francesco Pira, docente di comunicazione all’Universitò di Messina e dalla formatrice e consulente emiliana Samantha Gamberini, docente SIPL intitolato: “La polizia locale e la comunicazione sul web” edito da Maggioli Editore in collaborazione con la SIPL (Scuola Interregionale di Polizia Locale).
Il volume è stato presentato ieri, martedì 18 giugno 2013, presso la sede della scuola in via nel corso di un interessante evento formativo organizzato dalla SIPL a Modena. I lavori sono stati aperti dalla Presidente della Scuola, Cristina Preti e condotti e moderati da Mauro Banchini, giornalista dell’Agenzia Toscana Notizie.
“Il libro – hanno spiegato Pira e Gamberini durante l’evento – nasce dall’esigenza di approfondire un argomento spesso trascurato: la polizia locale e le strategie comunicative sul web utilizzate dai diversi enti. L’obiettivo è di poter incidere in modo positivo sui rapporti con la cittadinanza”.
E’ stato rilevato nel corso dell’incontro come cliccando, in particolare sui social network, le parole chiave (Polizia Municipale, Polizia Locale, Vigile Urbano, Polizia Urbana) emerge una immagine decisamente sofferente nei rapporti fra cittadini e polizia locale (il termine “vigili urbani”, ancora molto usato nella prassi, è ufficialmente decaduto nel 1986 quando entrò in vigore la legge nazionale quadro che riformò la polizia locale).
Si sprecano offese e parolacce, commenti ironici o di scherno, stereotipi e frasi fatte: carente, nei social, la percezione di quanto importante, in realtà, sia il lavoro di questi dipendenti pubblici a servizio quotidiano dei cittadini su frontiere anche complesse. L’85% dei commenti riscontrati su Facebook, cliccando “vigili urbani”, ha un tenore complessivamente negativo: cliccando le parole “Polizia Locale” il panorama sembra però cambiare con un 79% dei risultati privi di connotazioni negative.
Secondo i due autori è :“Necessaria una formazione specifica per introdurre nelle modalità di lavoro quotidiano anche la giusta attenzione per le nuove tecnologie”.
Il libro di Pira e Gamberini, presentato in anteprima nazionale a Modena, si suddivide in tre parti tra loro complementari. Nella prima parte, sono analizzate le teorie comunicative contemporanee, per favorire nuove prospettive relazionali tra le istituzioni e i cittadini, tramite un percorso che si articola attraverso spunti e riflessioni, in grado di fornire indicazioni utili sia per la gestione attuale della comunicazione sia per gli sviluppi futuri.
Nella seconda parte, è esposta una ricerca effettuata su “la web reputation della polizia locale”, una sorta di presentazione fotografica dell’esistente, in una chiave di lettura che consenta di intavolare, nelle sedi opportune, confronti capaci di aggiornare la comunicazione e reindirizzarne positivamente i contenuti. In questa parte si è scelto di fare largo uso di grafici e tabelle per permettere l’immediata comprensione del dato e la sua elaborazione anche in autonomia.
Nella terza parte, si analizzano i modi d’uso e le tendenze dei social media, sia dal punto di vista giuridico sia da quello strategico. In questo frangente sono state sottolineate criticità e opportunità, offerte dalle nuove tecnologie, all’interno della cornice giuridica e organizzativa della pubblica amministrazione e della polizia locale nello specifico.
“Il nostro lavoro – evidenziano gli autori – pur basato su fondamentali elementi teorici, è calato nella pratica quotidiana degli enti e delle polizie locali e fornisce immediati elementi di riflessione e spunti pratici perché amministratori e referenti della polizia locale possano ripensare o migliorare la comunicazione con i cittadini in modo concreto, efficace e costante nel tempo”.