Presentata a Messina, la Mozione di Nicola Zingaretti, candidato segretario nazionale del PD

Presentata stamane, presso la saletta delle Commissioni del Comune di Messina, la Mozione di Nicola Zingaretti segretario del Partito democratico. A promuoverla è il comitato “Piazza Grande”, che ha riunito attorno alla candidatura dell’attuale governatore della regione Lazio iscritti, militanti, simpatizzanti e consiglieri comunali.

Ad introdurre i lavori è stato Emanuele Giglia, del coordinamento della Mozione Zingaretti e già candidato alle regionali del 2017: “Sosteniamo Nicola Zingaretti perché vogliamo essere alternativi alla gestione personalistica delle politiche di Matteo Renzi che hanno portato alla pesante sconfitta delle politiche dello scorso marzo. Dobbiamo pensare alla partecipazione di giovani e più donne: il partito liquido, che si vede solo in certe occasioni, è fallito, e bisogna ripartire dal radicamento sul territorio”. Emanuele Giglia, nel corso del suo intervento, ha fornito qualche dato: “Con i dati in nostro possesso, che riguardano 62672 votanti, Nicola Zingaretti è nettamente in vantaggio nel voto tra gli iscritti, che stanno votando nei congressi di circolo”. Zingaretti sarebbe primo con il 51,3%, seguito da Martina con il 32% e Giachetti con il 12,8%, il resto suddiviso tra gli altri candidati.

“Bisogna ripartire dalle persone – sottolinea Teodoro Lamonica, componente della direzione provinciale del Pd messinese – In questi anni è mancato il dibattito e la partecipazione, noi invece vogliamo far capire alle gente che la loro voce conta, e che vogliamo mettere in campo politiche che guardano a un cambiamento e a una nuova. Anche la politica di questa amministrazione comunale – aggiunge – si basa su una sola persona, su questo dovremmo scendere in campo: spazio alle idee e alle cose da fare per rispondere alle esigenze della cittadinanza”.

Per i LabDem ha parlato Luigi Beninati, ex assessore comunale: “Si apre una fase costituente nuova per il Pd, per costruire un partito con modalità diverse, reali, in cui il segretario non è più automaticamente candidato premier: sono due cariche che fra di loro non devono essere convergenti. Bisogna tornare a mettere al centro la base che dialoga coi suoi rappresentanti istituzionali, non si può andare avanti solo coi sondaggi”, ha spiegato.

Amplia lo sguardo Lucia Celi, tra le fondatrici del Pd messinese: “Lo scenario politico nazionale è drammatico, e le prospettive messe in campo da Zingaretti e dalla sua idea di società mi convincono: c’è bisogno di rappresentanza e bisogno di governare guardando al futuro, avendo la competenza per capire cosa bisogna fare per la società ed i giovani. C’è bisogno di salvaguardare la dignità dille persone, dei giovani, dei migranti, dai pensionati, i disoccupati – ha concluso – tutti quei soggetti che sono fuori dalla produttività”

Dei tre consiglieri comunali, a prendere la parola è stato Gaetano Gennaro (presenti anche Antonella Russo e Felice Calabrò): “Emerge chiara una necessità di discontinuità netta rispetto al passato, che deve segnare una ripartenza del partito. Ovviamente questa discontinuità deve comprendere il territorio. Zingaretti parla di periferie, così come deve fare un partito di sinistra – sottolinea – a Messina è una delle questioni che bisogna necessariamente porre. Si parla di migranti, e come gruppo consiliare abbiamo preso posizione politica molto netta, e le posizioni populiste vanno combattute colpo su colpo. E poi una società più giusta: da tempo il Pd non declina la sua politica in direzione della giustizia, sia essa economica o politica. Questa assenza ci ha fatto dimezzare i voti, e invece la gente deve tornare pensare che siamo presenti e che siamo un riferimento”, ha spiegato Gennaro.


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