Diciotto spettacoli. Tredici appuntamenti in cartellone per cinquantacinque recite. Tre prime nazionali, tre nuove produzioni e quattro laboratori teatrali. Sarà un anno intenso, il terzo per il Clan Off Teatro, uno spazio che vuol essere sempre di più aperto alla città, luogo di arte e creatività, condivisione e incontro. La nuova stagione teatrale – presentata ieri in un affollato incontro al Clan Off Teatro – è realizzata dall’associazione culturale “Clan degli Attori”, con la direzione artistica di Giovanni Maria Currò e Mauro Failla e animerà, da ottobre a giugno, lo spazio “Clan Off” di via Trento. Tre anni, per un progetto che continua ad arricchirsi di novità, «pensiamo che la progettualità sia fondamentale in termini di offerta delle proposte artistiche per il pubblico ma anche come ricerca di una forte identità che caratterizza il teatro in cui crediamo – sottolineano Failla e Currò – alla nuova stagione abbiamo dato come titolo “#r-esistenze”, perché desideriamo fortemente resistere nonostante le molteplici difficoltà, perché vogliamo offrire altre esperienze di vita, altre esistenze umane ed artistiche, ad un pubblico che vediamo crescere ogni giorno, perché sentiamo vive le nostre esistenze solo continuando a portare avanti il nostro progetto».
Clan Off: uno teatro aperto a tutti
«I nostri sforzi sono tesi a costruire un teatro per spettatori, artisti, uno spazio aperto il più possibile a tutti i cittadini, alle famiglie, ai bambini e ai ragazzi ma anche ai non più giovani. Proprio in questa direzione si muove la nostra proposta per questo nuovo anno che, oltre ai bimbi e agli adolescenti cui sono rivolti i laboratori curati da Eleonora Bovo e da Monia Alfieri, si arricchisce di un nuovo laboratorio rivolto agli over 50: “Generazione X”. Un’esperienza artistica, un sentiero formativo da esplorare insieme a persone che hanno vissuto più di altri la vita, con diverse finalità, ma con un desiderio comune di esprimersi utilizzando la propria “valigia” piena di storie e di conoscenze», sottolineano Failla e Currò.
La nuova stagione teatrale
«Momento centrale della nostra programmazione culturale resta la stagione, composta da 13 spettacoli, tra graditi ritorni, prime nazionali e produzioni originali – spiega Mauro Failla – siamo orgogliosi di essere riusciti anche quest’anno, non senza difficoltà, a mettere su una stagione che conferma e che alza ancora il tiro su quanto fatto fino ad oggi, con tredici appuntamenti teatrali di grande qualità. Sentiamo che stiamo crescendo ancora: i consensi e gli incoraggiamenti del pubblico, i forti stimoli ricevuti a non desistere continuando l’azione intrapresa insieme al forte entusiasmo, nonostante i momenti difficoltosi in cui maggiormente si avverte la fatica, sono la grande forza che ci ha sostenuto e ci sostiene in questo cammino condiviso con la città. Intendiamo dunque consolidare il rapporto tra persone, teatro e territorio, mirando a diventare sempre più punto di riferimento per l’attività culturale della nostra città». La stagione è sostenuta dal Gruppo Caronte & Tourist, e da Toro Nero insieme a Faro Beverage. Novità di quest’anno poi, in un’ottica di rete a livello regionale, il gemellaggio con lo Spazio Franco di Palermo un laboratorio di creazione contemporanea, tra teatro, danza, musica, video, fotografia ed eventi culturali, con cui Clan Off condividerà progetti, intenti, programmazione.
Si parte il 27 e 28 ottobre, con, in prima nazionale lo spettacolo “Legittima difesa”, di Laura Giacobbe, regia di Roberto Bonaventura con Giuseppe Capodicasa, Francesco Natoli e Michelangelo Maria Zanghì, una produzione Nutrimenti Terrestri col sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”. Due improvvisati ladri si introducono in un lussuoso appartamento con l’intento di svaligiarlo. La casa è stracolma di sistemi di sicurezza, il proprietario è dentro, asserragliato nel suo fortino e pronto a far valere il suo diritto alla legittima difesa. Un congegno dialettico in cui si confrontano, con accenti grotteschi e cupa tensione, prospettive politiche strabiche che poggiano su convinzioni a dir poco scalcinate su argomenti che le istituzioni non sanno affrontare adeguatamente e che la politica utilizza spesso a fini del consenso.
Il 10 e 11 novembre in scena “Miracolo#1”, scritto e diretto da Giuseppe Massa, con Gabriele Cicirello, Paolo Di Piazza, Ilenia Maria Di Simone, Ylenia Modica, Kassey Sunday, produzione Sutta Scupa, la storia di due fratelli che devono dare degna sepoltura a un migrante, ma il cimitero della città è stracolmo. Da ciò scaturisce un agro divertissement in cui i due provano, senza riuscirci, a sbarazzarsi del corpo del defunto.
Il 24 e 25 novembre, dopo il grande successo di pubblico con lo spettacolo Virginedda Addurata, lo scorso anno, ritorna Francesca Vitale, con “Sugnu non sugnu”, ancora con la regia di Nicola Alberto Orofino, con Francesco Foti e Francesca Vitale, produzione La Memoria del Teatro. E se Shakespeare fosse stato siciliano? Ecco il gioco ironico di due attori amanti del Bardo, che improvvisano tra le rime delle sue opere, per rivelare l’identità segreta del drammaturgo e della sua musa ispiratrice.
Il 15 e 16 dicembre ancora un gradito ritorno: in scena l’apprezzata coppia Fabrizio Ferracane e Rino Marino, autore e regista dello spettacolo “Ferrovecchio”, una produzione Sukakaifa. In una Sicilia d’altri tempi, in una sala da barba dimenticata, dove il tempo sembra essersi cristallizzato e mai più scorso da ‘quel giorno’ di tanti anni fa, due individui ai margini dell’umanità corrente si incontrano e scontrano in un contrasto stridente tra reciproco rifiuto e disperata urgenza di comunicazione.
Il 12 e 13 gennaio, in scena “Kean”, di e con Alessio Bonaffini, regia di Adriana Mangano. Edmund Kean è stato uno tra i più importanti attori inglesi di inizio ottocento. Bonaffini, con la regia di Adriana Mangano, ne tratteggia la parabola umana e artistica, per uno spettacolo che lo scorso anno ha debuttato in prima nazionale proprio al Clan Off.
Il 25 e 26 gennaio torna al Clan Off Norberto Presta, con “Il beniamino delle farfalle”. Nicolaj Ivanovič Bucharin, uno dei principali esponenti della rivoluzione di ottobre, più tardi membro del Comitato Centrale e il principale teorico del Partito Comunista Russo, da Lenin definito “il beniamino del partito”, e più tardi assassinato da Stalin, era un grande appassionato di barzellette… e anche di farfalle. Lo spettacolo racconta la storia d’amore di Nicolaj e della giovane moglie Anna, ma anche la storia di un rivoluzionario.
Il 9 e 10 febbraio in prima nazionale “Ritratto di donne in bianco”, di Valeria Moretti, regia di Walter Manfrè, cast in definizione. Un testo che indaga l’animo femminile con pudore ma anche con sottile spietatezza. Ritratto di donne in bianco è la storia di un’inquietante rappresaglia, perpetrata da tre giovani donne legate da un intenso rapporto di amicizia cominciato in collegio, nei confronti di un uomo dal cui potere di seduzione si sentono dominare.
Il 16 e 17 febbraio in scena “Sic transit gloria mundi”, scritto e diretto da Alberto Rizzi, con Chiara Mascalzoni, produzione Ippogrifo. E se il prossimo papa fosse donna? Un monologo divertente, intelligente e fantasioso, che attraverso l’inventatissima vicenda di Papa Elisabetta I, la prima donna a salire sul soglio di Pietro, affronta il verissimo tema del maschilismo del mondo occidentale.
Il 9 e 10 marzo in scena “L’ammazzatore”, di Rosario Palazzolo, regia di Giuseppe Cutino, con Salvatore Nocera e Palazzolo, produzione ACTI – teatri indipendenti, Teatro Biondo Palermo con Teatrino Controverso, T22 – M’Arte Movimenti d’Arte. Ci sono uomini costretti a vivere una vita che non gli appartiene, per scelte che non hanno fatto, per idee che non condividono. Ernesto Scossa, il protagonista de L’ammazzatore, è uno di questi. Una storia minuscola di un uomo minuscolo capace di pensieri minuscoli, un uomo che si fa emblema dell’umanità tutta: disorientata e meschina, delicata e derelitta, ironica e corrosiva. Ma è un inno alla vita, nonostante tutto, L’ammazzatore, perché è un’invenzione costante, è il moto di chi non smette mai di andare avanti, persino davanti al baratro.
Il 30 e 31 marzo un gradito ritorno ancora, quello di Luana Rondinelli, in veste di sola autrice questa volta, con “A testa sutta”, diretto ed interpretato da Giovanni Carta. Giovanni è buono, è abbunazzato (come dice la gente), Giovanni è indifeso, Giovanni è l’ombra di un cugino che lo difende, lo ama, e non lo fa sentire diverso, perché l’unica diversità che vede è che Giovanni è «biondo con gli occhi azzurri mentre lui è nero con gli occhi neri». Giovanni racconta dei giochi da bambino, della conta del nascondino (ammuccia ammuccia), che termina sempre prima, perché fa paura girarsi e non trovare nessuno. Giovanni racconta della gente, di una zona sbiadita di una Palermo che non accetta gli “indifesi”, perché se non sei capace a lottare è meglio non esserci.
Il 13 e 14 aprile sarà la volta di “Ogni bellissima cosa” di Duncan Macmillian, regia di Monica Nappo con Carlo De Ruggieri, produzione Nutrimenti Terrestri. Ogni bellissima cosa è la storia di un bambino di sette anni che, di punto in bianco, si ritrova a dover convivere con la depressione della madre, con i suoi tentativi di suicidio, con i suoi costanti sbalzi d’umore. Un monologo interattivo, con un eccezionale attore protagonista, e laddove l’argomento potrebbe sembrare la depressione e il suicidio, lo spettacolo diventa invece, affrontando questi temi, un gioioso, unico, potente inno alla vita.
Il 27 e 28 aprile in scena “Cresci bene, cresci forte”, scritto e diretto da Francesca Miceli Picardi con Valentina Martino Ghiglia, Alessandra Muccioli e Francesca Miceli Picardi. Spettacolo vincitore della VIII Edizione del Festival “Inventaria” con cui il Clan Off ha siglato una collaborazione. La storia di quattro famiglie. Quattro coppie di sorelle. Quattro madri. Quattro contesti completamente diversi l’uno dall’altro. Destini che sembrano non avere via di scampo. Storie sottili, piccole, ironiche e dolorose: come tutto ciò che accade nelle famiglie. “Cresci bene. Cresci forte” cerca di scalfire la pietà, restituendo un’immagine atipica della maternità. Non più marmo, ma carne viva.
Infine, l’11 e il 12 maggio 2019 in prima nazionale, “Il rasoio di Occam”, di Giusi Arimatea e Giovanni Maria Currò, regia di Giovanni Maria Currò con Alessio Bonaffini, Domenico Cucinotta e Mauro Failla, una nuova produzione Clan degli Attori. Dalla radio arrivano anche al Sud i fatti che il 9 maggio 1978 segnarono l’Italia. E nel palcoscenico della grande storia si innesta quella infinitamente piccola di tre uomini alle prese con una realtà sempre sul punto di travolgerli. Un barbiere, un insegnante e un ladro. Tra un successo dei Collage e le note di Julio Iglesias, a dimenarsi inconsapevolmente tra ciò che sembra e ciò che realmente è. Ciascuno con un passato da dimenticare e un futuro ancora da scrivere. Tutto quanto direttamente o trasversalmente li investe necessita una spiegazione. La teoria del rasoio di Occam propenderebbe per quella più semplice…
Tre repliche per ogni spettacolo, due il sabato ed una la domenica pomeriggio.
Anche quest’anno poi uno spazio dedicato ai più piccoli, a dicembre e gennaio 2018 infatti arriveranno gli spettacoli per bambini e famiglie “La città abbandonata” di Italo Calvino, nuova produzione Clan degli attori per teatro ragazzi ed a febbraio 2019 lo spettacolo “Il cavallo fatato” una premiata opera per marionette di Salvatore Ragusa tratta dalla straordinaria raccolta di fiabe, novelle e racconti popolari siciliani di Giuseppe Pitrè.