Tanti progetti in cantiere ma poche rassicurazioni sulla stagione invernale in arrivo. Alla luce di una razionalizzazione del servizio di trasporto pubblico è stato presentato questa mattina a Palazzo Zanca il nuovo piano invernale dei trasporti. Dopo l’intervento di Cateno De Luca che ha fatto il punto sulla situazione economica dell’azienda, sono state esposte le modalità attraverso cui l’Amministrazione intende modulare la mobilità messinese. Il piano è stato pensato per evitare che il centro si intasi senza garantire un vero e proprio collegamento con la periferia della città. Il modello del “pettine” attraverso cui sarà rimodulata la mobilità dell’azienda vorrà quindi garantire di avvicinare i villaggi al centro.
“La conformazione morfologica della città di Messina – ha aggiunto il Vicesindaco Salvatore Mondello – ci impone di ragionare in un certo modo e in tal senso la scelta è quasi obbligata per questo piano con un sistema a pettine per collegare anche i villaggi collinari.Ci sono altre attività da aggiungere come la segnaletica, mentre la Polizia municipale affronterà le criticità dello Shuttle anche con un’attività preventiva. Questo è il primo step di un ragionamento complessivo e come ha già evidenziato il Sindaco è il miglior programma possibile in termini di risorse, mezzi e persone”. In cantiere anche una serie di investimenti i cui frutti verranno goduti durante il prossimo inverno. “Abbiamo pensato a dieci ministazioni di interscambio e punto di incontro con punti di ristoro e verande di massimo 70 metri per far sì che l’attesa dei viaggiatori sia gradevole e confortevole – ha spiegato il Sindaco – Aspettare al freddo per tre secondi è una vita, mentre al bar è diverso”.
Con una spesa di 50 mila euro, quindi, il Comune finanzierebbe la costruzione di mini stazioni da dare in gestione ai privati. Per realizzare questo piano servono circa 8 mesi necessari per recuperare i fondi, dunque per questo inverno non sarà scongiurata l’attesa al freddo per chi usufruisce del servizio di trasporto pubblico.
Alla conferenza stampa ha preso parte anche Giuseppe Campagna, presidente di ATM, che ha aggiunto: “Con l’adozione del nuovo piano sarà possibile ridurre il numero di autobus oggi circolanti in città, spesso sovrapposti e sottoutilizzati, avendo come prima conseguenza positiva una depressurizzazione del centro città a vantaggio di un traffico meno congestionato. Le nuove linee inoltre, con orari più ampi e comodi, saranno di incentivo per quei soggetti, pendolari di uffici e negozi che oggi non riscontrano benefici nell’utilizzo del mezzo pubblico. La nuova progettazione porterà non solo un risparmio di tempo e costi ma anche un notevole incremento delle frequenze in quasi tutte le linee oggi in servizio”.
Dal confronto col recente passato emerge che il piano, da aprile a maggio 2018, prevedeva 47 linee con 60 autobus e 180 autisti, mentre il nuovo piano, da sabato 6 ottobre, prevede 35 linee con 48 autobus e 160 autisti. Ovviamente saranno garantiti gli stessi servizi e le stesse utenze del vecchio piano. I criteri per raggiungere gli obiettivi saranno i seguenti: a) disattivare le linee di bus non frequentate dai viaggiatori (rami secchi); b) riallocare le risorse (mezzi e personale) dove è maggiore il numero di viaggiatori trasportati; c) potenziare i collegamenti principali diretti verso il centro; d) regolarizzare le linee esistenti per renderle più affidabili in termini di puntualità e regolarità; e) favorire l’interscambio tra i servizi (metroferrovia, ecc…). L’analisi dei percorsi, che tutti gli autobus cittadini devono oggi percorrere per svolgere il loro servizio, ha rivelato che tali linee risultano, in molti casi, inadeguati ed obsolete. Basti pensare infatti, che quasi tutte le linee partono dalla stazione centrale e raggiungono le periferie affiancandosi e sovrapponendosi l’una sull’altra con servizi che, seppur garantiti, risultano largamente insufficienti e poco attraenti. Solo dalla zona sud arrivano, spesso contemporaneamente, 22 linee di autobus che collegano in modo indipendente i vari villaggi.
Ovviamente avere 22 linee in partenza dalla stazione e poca frequenza da e per ogni villaggio non rappresenta certo un vantaggio per l’utente ed anche per il traffico cittadino che risulta sovraccaricato. L’asse centrale del progetto è dato dalla dorsale principale (SHUTTLE) che ricalca i tragitti delle linee 2 e 79 per un totale di 30 km da nord a sud; questi tratti saranno ovviamente serviti da altre linee ed interconnessi con la linea principale, ma non ne faranno parte integrante. Il nuovo tragitto sarà pertanto più breve ed il tempo di percorrenza sarà minore, portando quindi il tempo stimato a circa 100/110 minuti per l’intero tratto. Proprio su questa linea si è aumentata la frequenza per garantire all’utenza cittadina una dorsale ad alta efficienza ed appetibilità. I mezzi previsti saranno, nella prima fase, 10 bus, consentendo pertanto di portare 1 autobus ogni 20 minuti su questo tratto. Le altre linee in partenza dai villaggi e dalle periferie saranno servite da bus non più diretti alla stazione Centrale (Cavallotti) ma alle intersezioni con la dorsale principale con la quale, tramite scalo, proseguire il viaggio. In merito al progetto dei bus elettrici il nuovo piano bus tiene conto della volontà dell’Amministrazione di dotarsi di una nuova linea cittadina legata alla messa in esercizio dei 13 bus elettrici appena acquistati e che si prevede in arrivo per il mese di novembre.
“I pro della proposta – ha evidenziato l’ing. Leonardo Russo, esperto comunale del settore trasporti – sono i seguenti: 1) aumento o raddoppio (a seconda della linea) delle frequenze attualmente garantite dall’ATM a parità di organico; 2) notevole risparmio economico; 3) creazione di una vera e propria “metropolitana di superficie” con nuove linee più moderne e attuali; 4) zero costi (se non quelli di modifiche degli orari e delle nuove piazzole di sosta); 5) depressurizzazione delle arterie cittadine avendo eliminato le decine di autobus, spesso vuoti, transitanti in centro; 6) aree di parcheggio spostate verso le periferie piuttosto che verso il centro città; 7) aumento della domanda di utilizzo del TPL grazie alla creazione di un nuovo tipo di offerta con orari compatibili non solo con le scuole ma anche con negozi ed uffici; 8) un’incentivazione per l’utenza turistica, che può utilizzare un asse di trenta chilometri, maggiormente fruibile. I contro della proposta sono invece la modifica dello “status quo” e delle abitudini dei cittadini e un periodo di ambientamento per familiarizzare con gli interscambi tra le linee, come già avviene in tutte le altre città italiane”. (Mar.Pa.)