Era aprile del 2018 quando l’amministrazione Accorinti chiudeva una “partita” lunga due anni, mettendo a segno una programazzione pluriennale che consegnava alla città un bando pluriennale che avrebbe ricoperto, intanto, gli anni scolastici fino al 2020 con la possibilità di prorogarlo dopo la scadenza secondo le stesse modalità.
Poi il “ciclone” De Luca, che rimescolando tutte le carte ha approvato la modifica delle fasce di contribuzione dell’utenza per il servizio di refezione scolastica, eliminando l’esenzione e prevedendo che anche le famiglie più in difficoltà paghino qualcosa.
Intanto il servizio non è ancora partito, e a sollecitare chiarezza c’è anche il fronte sindacale, con Filcams-Cgil cheprende parola a favore degli addetti impiegati che, davanti ad una gara già aggiudicata, attendono di tornare al lavoro dopo un calvario occupazionale durato cinque anni.
La categoria della Cgil che rappresenta i lavoratori dei servizi aveva già chiesto un incontro all’assessore alle Politiche scolastiche sulle fasce di reddito contestando le scelte dell’Amministrazione cittadina e oggi sollecita risposte sulla data di avvio della mensa nelle scuole città.
“C’è un servizio già definito – fa presente il segretario generale della Filcams Messina, Francesco Lucchesi – e ci sono 80 lavoratori in attesa di sapere quando poter finalmente riprendere. Auspichiamo che al più presto la ditta che si occuperà del servizio nei prossimi due anni riceva comunicazioni sull’inizio dell’attività di refezione”.
La Filcams ricorda la battaglia di questi anni di sindacato e lavoratori per la stabilità del servizio, che ha registrato diverse interruzioni e un blocco di oltre un anno, fino al percorso che ha portato ad un bando per una gara pluriennale e torna a sottolineare il valore sociale dello stesso.
“Chiediamo di conoscere i tempi programmati per l’avvio del servizio”, ribadisce il segretario della Filcams Lucchesi.