“Bisogna procedere celermente ma senza fretta”. Le parole del Governatore Musumeci, rilasciate ai giornali, appaiono particolarmente sagge in queste giornate di frenesia “ruspante” di sgomberi e demolizioni. Il presidente della Regione ha infatti annunciato un ulteriore confronto con il sindaco Cateno De Luca, prima di approvare una dichiarazione di emergenza che con la nascita dell’Agenzia del risanamento, darebbe ulteriore potere di gestione di uno dei più importanti business pubblici degli ultimi ventanni a Messina.
Intanto Cateno De Luca prosegue oggi la ricognizione sui fondi legge 10/90 con rappresentanti IACP – ragioneria comunale e dipartimento politiche della casa, e con i fedelissimi della agenzia ARISME: serviranno parecchi milioni di euro per comprare le case destinate alle famiglie messinesi dei Fondi in cui entro fine ottobre verranno demolite le baracche. Tempi strettissimisi se rapportati alla vita delle persone e agli equilibri sociali, destinati a subire la pressione di una politica degli aut aut.
Diverse le situazioni nel tessuto urbano di una città complessa come Messina: a partire dai 55 nuclei familiari che oggi cominceranno a lasciare gli alloggi a Ritiro, per consentire il completamento dei lavori di smontaggio e ricostruzione del viadotto. Tempi previsti, due anni.
Definitivo invece lo spostamento per le 46 famiglie residenti nelle “casette” di Via Cacciola, destinate agli alloggi, quasi proti, di Camaro Sottomontagna. Ad iniziare le prime sei, obbligate dall’ordinanza sindacale firmata dopo il cedimento strutturale delle costruzioni ormai fatiscenti.
Il sindaco De Luca, intanto, continua il progetto Capacity, una innovativa idea della amministrazione Accorinti, in particolare di Sergio De Cola e Nina Santisi, con l’obiettivo di recuperare innanzitutto dal punto di vista sociale la periferia. Il progetto, che oggi prevede la firma di un contratto ( il secondo dopo quello sottoscritto a marzo del 2018), offre tre diverse opzioni: chi ha diritto ad avere alloggio nelle aree dell’intervento può scegliere di avere uno degli alloggi che il Comune sta comprando, di avere uno degli alloggi che il Comune sta realizzando (sono 16, ma in ogni caso complessivamente il progetto non prevede consumo di suolo anzi, risulta un saldo positivo) oppure accedere a un contributo a fondo perduto, un capitale di capacitazione per comprare la casa che ammonta al 75 per cento del totale delle spese che si sostengono fino a un massimo di 80mila euro. (Pal.Ma)