di Marina Pagliaro – Si è tenuto questa mattina a Palazzo Zanca l’incontro fra il Sindaco Cateno De Luca e l’Assessore Regionale alla Salute Ruggero Razza per discutere sugli effetti inquinanti delle baracche a Messina e sulle ripercussioni per la salute di chi le abita. La riunione, a cui stanno partecipando anche i rappresentanti dell’Asp e dell’Arpa, il CdA della nuova Agenzia per il risanamento, e i deputati regionali Franco De Domenico e Antonio De Luca, si inserisce nell’ambito delle procedure messe in atto dall’Amministrazione per portare avanti le politiche di risanamento.
L’esito dell’incontro
Per dichiarare lo stato di emergenza a Messina sarà necessario fare uno screening delle condizioni di salute e di inquinamento ambientale dei residenti delle baracche, ma non solo. Questo è quanto emerso al termine dell’incontro fra Cateno De Luca e l’Assessore regionale Ruggero Razza che ha dato la sua disponibilità alla collaborazione con l’Amministrazione messinese. “La regione attiverà una linea di intervento attraverso il monitoraggio dell’aria con l’Arpa e che partirà subito e poi con l’aiuto dell’ASP l’elaborazione di un piano straordinario per la città di Messina – ha detto Razza – Finora non si è mai parlato di rischi per chi vive in luoghi contaminati dall’amianto al di fuori dei posti di lavoro”. Dunque un piano serrato di controllo delle condizioni di salute degli ottomila abitanti delle baracche che sarà immediatamente operativo e si concluderà entro il 31 dicembre 2018 nel rispetto del cronoprogramma stabilito da Cateno De Luca per portare a termine lo sbaraccamento. “Il sindaco e il presidente Musumeci hanno concordato un percorso – ha concluso Razza – Valuteremo tutti i profili anche quello di ordine sanitario in modo tale che la Giunta possa emettere dichiarazione di emergenza se necessario come noi riteniamo lo sia”.
Soddisfatto Cateno De Luca per la rapida e positiva risposta da parte della Regione. Secondo quanto concordato, inoltre, non si valuteranno soltanto i rischi per le persone che vivono attualmente nelle baracche ma anche per chi è stato a contatto in passato. “Le persone che sono state a contatto con l’amianto mettendo a rischio la loro salute sono più di quelle che si conoscono attualmente – ha detto De Luca – La situazione è grave e le istituzioni dopo l’incontro di oggi hanno un elemento in più per valutare la nostra richiesta mettendo a disposizione gli strumenti”. Per quanto riguarda le risorse necessarie sono già disponibili 230 milioni di euro che saranno impiegate per effettuare lo screening. “Il fronte economico non mi preoccupa – ha concluso De Luca – Le risorse ci sono e avremo anche dallo stato il sostegno economico necessario: la dichiarazione dello stato di calamità è un atto dovuto”.