di Marina Pagliaro – Un resoconto dettagliato e una completa disponibilità a rispondere a tutti i dubbi dei consiglieri. Il confronto che si è tenuto questo pomeriggio a Palazzo Zanca fra il sindaco Cateno De Luca e i consiglieri della II commissione consiliare Bilancio e politiche finanziarie ha avuto toni pacati e rassicuranti da parte dell’Amministrazione chiamata, a differenza del primo incontro sul tema dell’Agenzia per il risanamento, a presenziare e a spiegare la delibera. Nonostante non ci siano ancora i presupposti per poter dire d’accordo tutto il civico consesso sicuramente è stato fatto il primo passo avanti comunicativo riguardo la costituzione dell’ente che potrebbe in futuro occuparsi della questione del risanamento in città. Presenti, oltre al primo cittadino, anche l’Ass. ai lavori pubblici Salvatore Mondello, il Ragionier generale e il Collegio dei revisori dei conti ma il vero protagonista è stato Cateno De Luca che, per primo, ha preso la parola rispondendo per la prima volta in seduta consiliare ai dubbi e alle critiche che la delibera aveva ricevuto a mezzo stampa o tramite altri canali di comunicazione.
“Il fallimento della suddivisione delle competenze fra il Comune e l’IACP è sotto gli occhi di tutti – ha esordito De Luca – Per questo motivo la costituzione dell’Agenzia per il risanamento semplifica il problema in ottemperanza alla legge 10 del 90 che ha assegnato al comune di Messina 265 milioni di euro di cui utilizzati in città effettivi soltanto 177 milioni”. Primo obiettivo di De Luca sarebbe quello di intervenire con la Regione per richiedere le somme ancora non utilizzate per il risanamento – dunque ancora 88 milioni di euro. A questi si aggiungerebbero i 500 mila euro finanziati anche per avviare l’agenzia e pagare le spese preliminari. Dover costituire però l’agenzia prima di avere il decreto regionale che li finanzia non rappresenta un problema per De Luca. “Sono fondi a bilancio della Regione – spiega – Ma affinché vengano assegnati si deve comunque comunicare a Palermo che l’ente esiste. Diversamente non saranno versati i finanziamenti”. Se fra i consiglieri comunali erano stati diversi ad aver avanzato il dubbio legato alla celerità con cui l’Agenzia per il risanamento riceverebbe i finanziamenti, Cateno De Luca, spiegata la necessità di avere prima l’ente e poi i fondi senza per questo mettere a rischio le casse del Comune, ha voluto fare una disamina di quanto fatto fin qui dalla sua Amministrazione riguardo la velocizzazione delle procedure verso il risanamento. “Innanzitutto abbiamo emesso l’ordinanza in cui si evidenzia la situazione igienico sanitaria critica – ha proseguito – Da qui gli incontri con l’Assessorato per le infrastrutture per dire in termini perentori come agiremo”. E riguardo a Capacity, progetto messo in atto dalla Amministrazione precedente, ha detto: “Sicuramente è un cambio di strategia, ma in questo modo saremo ancora più spediti”. Dal 9 agosto il Comune è anche alla ricerca dei 30 mila immobili in città che corrispondo ai criteri di edilizia economica e popolare dove verranno destinate le famiglie. Ai fondi regionali, inoltre, saranno aggiunti altri 40 milioni di POC e FSC utili per gestire tutti i servizi collaterali e aggiuntivi che riguarderanno sempre la questione risanamento. Indispensabile per espletare le procedure a velocità è stato comunque dichiarare lo stato d’emergenza per la collaborazione dell’esercito soprattutto nella fase di sgombero delle baracche. Molta attenzione verrà data infatti al monitoraggio delle baracche abusive: “Ci sono circa 600 persone che hanno l’alloggio e non lo abitano – ha denunciato il Sindaco – Siamo davanti a scelte molto forti: sgombereremo anche le famiglie che non rientrano nella legge 10. O così o le baracche non saranno mai eliminate”. L’Agenzia del Risanamento, dunque, non rientrerebbe né nella tipologia di società privata né di ente partecipato. “La scelta è quella di eliminare il contenzioso con l’IACP e lasciare del personale specializzato che si occupi solo della questione”. A decidere sulla durata nel tempo dell’ente il consiglio comunale che può monitorarne il lavoro e deliberare quando chiudere l’ente senza per questo perdere i benefici economici maturati durante il periodo di costituzione.
A sollevare dei dubbi sulla legittimità della delibera il consigliere comunale Placido Bramanti, smentito velocemente dal Sindaco Cateno De Luca che ha già ottenuto l’ok da parte del collegio dei revisori dei conti. Sulla possibilità, invece, di far acquistare agli aventi diritto gli immobili a cui saranno destinati è intervenuto Nino Interdonato. Una operazione, questa, che non può essere stabilita nell’ambito del’Agenzia ma che dipende dalla normativa regionale. Risponde a Salvatore Sorbello e Antonella Russo riguardo la questione dei componenti del CDA che sarebbero di nomina del Sindaco e che rappresenterebbero l’anno una spesa di 20 mila euro per ciascun consigliere e 25 mila per il presidente. Qualche screzio fra Pietro La Tona e Cateno De Luca legato ai toni sulla pagina Facebook con cui il sindaco aveva avvisato la settimana scorsa i consiglieri comunali di dover essere rapidi nella votazione della delibera, non hanno comunque fatto venir meno la partecipazione dell’aula. Una soluzione più radicale quella proposta da Felice Calabrò che abrogherebbe le funzioni dell’IACP per dare direttamente al Comune di Messina la possibilità di gestire la questione, ma per De Luca è preferibile uno strumento esclusivo che possa risolvere la questione indipendentemente da tutti. Il dubbio legati alla possibilità di finanziare nel corso del tempo l’Agenzia quello di Gaetano Gennaro rassicurato dal sindaco sulla possibilità di chiudere l’ente in qualsiasi momento per decisione del consiglio comunale.
Diverse ore di confronto con il primo cittadino non hanno comunque ancora messo d’accordo i consiglieri. Parola adesso al consiglio comunale che giovedì alle 18 si riunirà in seduta aperta per trattare ancora la tematica ampliando a tutti la possibilità di intervenire. Fra gli invitati dal presidente Claudio Cardile, oltre al sindaco, anche l’Assessore regionale delle Infrastrutture Marco Falcone, la Deputazione nazionale e regionale di Messina e il Prefetto, Maria Carmela Librizzi.