Di Clarissa Comunale – Una coppia litiga e, se non litiga, non è coppia. Ripristinando i freni inibitori una coppia si concilia, diventa complice. Lo sono anche due amiche, che non devono necessariamente essere amanti. È il quadro che viene rappresentato in Appunti di (dis)educazione sentimentale, messo in scena al Teatro dei 3 Mestieri che ieri ha registrato il sold out, per il cartellone estivo “Fuori Scena”, scritto interpretato e diretto da Mariapia Rizzo e Stefania Pecora, regia Domenico Cucinotta, per una produzione Teatro dei Naviganti.
È una Marzullo al femminile Provvida (Mariapia Rizzo) che ascolta le storie delle donne alla radio, “Radiostreet” con gli interventi di Alessandra Mammoliti, Matteo Soraci ed Elvira Ghirlanda, nella trasmissione dedicata a dispensare consigli sui problemi di cuore. “Cari amici della notte”, stanotte è proprio nera: Anna ed M. riportano le loro vite sentimentali accomunate dall’indifferenza maschilista di fondo, dalla disturbante ricerca di spiegazione all’abbandono dei loro mariti/compagni, a quella mancanza di complicità che ha determinato la fine del loro rapporto. Queste donne hanno fatto delle scelte, hanno cambiato vita, si sono prese delle responsabilità, hanno modificato il loro spazio ed il loro tempo, portano in grembo un figlio. Questi uomini le rimpiazzano con amanti più giovani, più curiose, meno pragmatiche, meno problematiche.
“La notte vola”, come canta la Cuccarini, e così anche la vita di Provvida che rimane zitella over 40, ma convive con l’amica Agata (Stefania Pecora), ridotta alla sindrome di Peter Pan dopo la fine, anche lei, di un matrimonio. Nella lotta tra emozioni e pensiero, mente e cuore, non esiste una vera e propria conciliazione, perché non esiste la banale considerazione che la differenza tra uomini e donne si possa basare su una discrepanza termica, ma è il linguaggio quello che cambia tra i due: apprezzamento, incoraggiamento, compiacenza da una parte, rispetto, sollecitudine, attenzione dall’altra. Tutto finisce, poi, col ridursi con il tappo del dentifricio, quel simbolo maledetto della quotidianità di una coppia: per tutte le volte che il tappo non è stato chiuso, le altre in cui il tubo è rimasto deformato, quelle altre in cui non è stato nemmeno usato.
Agata e Provvida, sfortunate in amore, lo sono anche nella vita ma non così tanto. Celano un grande segreto che però le lega e le rende complici, ovvero la scomparsa improvvisa del marito di Agata, una scomparsa che ha dato modo ad Agata di far credere agli altri di essere stata abbandonata, senza far scoprire tutta la verità: la fine di un amore. Ma sono anche fortunate: nel rapporto che le lega, nella complicità ormai assodata tra le loro vite.
Lo spettacolo, divertente e leggero, presenta ancora qualche piccola imperfezione nel testo e nei ritmi che a volte meriterebbero essere più concitati e partecipativi, ma Mariapia Rizzo e Stefania Pecora hanno saputo trasmettere perfettamente non solo il messaggio della solidarietà femminile, che può salvare da amori impossibili, ma soprattutto la consapevolezza che le donne posseggono una forte autocoscienza in grado di agire secondo “Io” comanda, senza dover dare giustificazioni più di tanto.
Prossimo appuntamento per la stagione “Fuori Scena” al Teatro dei 3 Mestieri giovedì 26 luglio con Le Petit Tap di e con Anna Saragaglia.